

Moderatore: Cruscanti
Ma retrospezione è talmente chiaro che non c'è davvero possibilità di confusione. L'unico vantaggio di retrolampo (anche rispetto a rievocazione) è che mantiene l'idea di un'immagine istantanea, che però non sempre si adatta alle analessi chiamate talvolta flash back, ma altre volte è fondamentale; come anche nel caso di déjà vu.Marco1971 ha scritto:Retrospezione andrebbe bene, anche se ha già un’accezione in psicologia e una in filosofia. Retrolampo avrebbe il vantaggio della valenza unica
In questo caso non è inutile, altrimenti non si userebbe flashback, appunto.Freelancer ha scritto:Se considera perifrasi una frase così banale... Vede che anche lei soggiace alla frenesia di voler esprimere qualsiasi concetto con una parola-lampo, all'inglese, anche adoperando calchi inutili?
No, il GRADIT dice che grattacielo è del 1908 e skyscraper del 1891.Freelancer ha scritto:Guardi che grattacielo precede di circa 700 anni skyscraper. Vedi la voce corrispondente in Profili di parole, di Bruno Migliorini.
Lei ha più fiducia nel Gradit o in Bruno Migliorini, che ricorreva sempre a spogli originali?Marco1971 ha scritto:No, il GRADIT dice che grattacielo è del 1908 e skyscraper del 1891.Freelancer ha scritto:Guardi che grattacielo precede di circa 700 anni skyscraper. Vedi la voce corrispondente in Profili di parole, di Bruno Migliorini.
Freelancer ha scritto:Lei ha più fiducia nel Gradit o in Bruno Migliorini, che ricorreva sempre a spogli originali?
Bruno Migliorini ha scritto:Dopo i francesismi, il contingente più numeroso di forestierismi penetrati in italiano in questo periodo è quello degli anglicismi. Sono termini di politica (meeting), di economia [...]; sono voci riferite alla città (sky-scraper, tradotto in grattacielo)... (Storia della lingua italiana, Firenze, Sansoni, 1988, vol. II, p. 663)
In [i]Profili di parole [/i]Bruno Migliorini ha scritto:Nomina ante res intitolò alcuni anni fa un linguista tedesco un suo saggio sulle parole che esistevano già prima degli oggetti che poi passarono a designare abitualmente.[...]
Un'altra parola è grattacielo, adoperato in Italia molti secoli prima degl'immensi buildings americani. I quali, com'è noto, si cominciarono a costruire verso il 1883-1884, e solo qualche anno dopo (verso il 1891) ricevettero il nome scherzoso di sky-scraper, presto tradotto in tutte le lingue europee, come grattacieli o come grattanuvole (tedesco Wolkenkratzer). Il vocabolo entrò rapidamente nell'uso non solo come voce scherzosa, ma anche come termine architettonico obiettivo.
L'immagine era ovvia, ed era stata applicata in inglese, prima che agli altissimi palazzi, a persone o cose che eccedessero l'altezza consueta, per esempio ai biciclisti arrampicati su quei vecchi congegni con la ruota grande.
Tanto era evidente l'immagine scherzosa, che non ci meraviglieremo di trovarla molti secoli prima. Fra i testimoni di un atto vergato a Rosia, in quel di Siena, nel 1135, troviamo un Grattacielo; fra gli assessori del podestà di Firenze nel 1252 c'era un dominus Iacobus Grattacielo. Saranno stati omaccioni alti un paio di metri? Forse. Ma è più probabile che l'origine del soprannome sia diversa: che non si tratti di altezza fisica, ma di altezzosità. Sembra confermarlo un passo della Giostra delle virtù e dei vizi, poemetto allegorico marchigiano della fine del Duecento, in cui è descritta
l'arrogante Superbia
ke li nuvoli gracta...
Le vie della fantasia e quelle della lingua sono molte; ma non tante che qualche volta non si tornino a battere, magari a distanza di secoli.
(1945)
Non mi sento molto d'accordo con questa affermazione.Serve solo a far vedere che grattacielo non è un calco vero e proprio, esisteva già nel nostro patrimonio linguistico ed è stato semplicemente ripreso, sia pure incosciamente, quando è servito; perché la formazione della parola rispondeva a un concetto generale, che anche noi condividiamo con altri popoli.
Utenti presenti in questa sezione: Amazon [Bot], Bing [Bot], Carnby e 5 ospiti