Caro
bubu,
io capisco le sue argomentazioni, né è mio interesse difendere *retrolampo ad ogni costo (anche se, a livello personale, mi piace).
Tuttavia (e parlo qui per la situazione specifica, non del discorso in generale), la strada di minor resistenza non è facile da individuare.
Pur concordando con le sue osservazioni "socioculturali" lei non tiene in considerazione, a mio avviso, che la situazione non è per
flashback più rosea, bensì più ostica.
Il fatto che si possa ricorrere a perifrasi o altri termini ricercati volta per volta non è un vantaggio, anzi.
Mi sento di dire che l'italiano medio avrebbe ben di che commentare: "ma perché mai dovrei ingengarmi a valutare il termine più adatto, o sostituire con una locuzione, se ho già un termine che include tutto ciò?"
Per questo, a mio avviso, un termine italiano che sia l'esatto equivalente può in questo caso far comodo (che sia *retrolampo o altro).
Questo perché se, come da lei e
Roberto sostenuto, le soluzioni adatte fossero già esistenti e
ben note, presumibilmente le si userebbe.
Certo, c'è appunto
analessi. Che di certo però non è un termine di gran diffusione.
bubu7 ha scritto:Possibile che sia così difficile da digerire la lezione della linguistica, più volte rammentata da Roberto, che ci ricorda l'improbabilità dell'accettazione dei neologismi creati dal singolo? soprattutto se il loro numero è superiore a uno?
Forse un'attenta meditazione di questa lezione, già enunciata dal de Saussure nel suo Corso di linguistica generale quasi un secolo fa, potrebbe rendere un po' più verosimili le proposte di traducenti.
Ma un neologismo dovrà per forza concepirlo qualcuno (un singolo quindi, o più singoli) prima che si diffonda, no?
Non vorrei dire castronerie, ma non mi viene in mente nessun altro modo di formazione.

Inoltre non direi che la difficoltà nell'accettarli non dipenda dal fatto che siano il conio di un singolo o meno, bensì dalla visibilità dello stesso.
Scommette che se scrivo un
vendissimo ( o preferisce bestseller?

)
e lo imbottisco di neologismi, questi si diffonderanno? Non è forse successo molte volte?
(Mi vien da pensare a robot(o), o tutte le creazioni di Tolkien nel campo del "fantasy").
Il problema sta nella visibilità e nell'autorevolezza di chi lo diffonde. Ma direi che questo, caro
bubu, vale per qualsiasi nostra possibile alternativa a qualsiasi forestierismo.
