Efficientare, efficientamento
Moderatore: Cruscanti
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Efficientare, efficientamento
Fino a poche ore fa non avevo mai sentito prima queste due parole, riscontrabili in rete, soprattutto efficientamento. Mi è capitato di leggerle in una discussione fra traduttori - chi è interessato può leggerla qui (non se se chi non è iscritto a ProZ può accedere).
In questo momento non mi interessa la bellezza (o bruttezza) né la possibile utilità dei due termini, ma mi interrogo sulla loro costruzione. La loro base è ovvia, e mi chiedo se la formazione di efficientare da efficiente è grammaticale. Non ho avuto ancora il tempo di leggere qualche capitolo pertinente della GGIC o della Grammatica del Serianni, così nel frattempo lancio il quesito qui.
In questo momento non mi interessa la bellezza (o bruttezza) né la possibile utilità dei due termini, ma mi interrogo sulla loro costruzione. La loro base è ovvia, e mi chiedo se la formazione di efficientare da efficiente è grammaticale. Non ho avuto ancora il tempo di leggere qualche capitolo pertinente della GGIC o della Grammatica del Serianni, così nel frattempo lancio il quesito qui.
Ho l’impressione che sia formato male, anche se il GRADIT registra efficientare. Scorrendo velocemente la GGIC, trovo solo esempi di verbi derivati da aggettivi con prefissazione e suffissazione («i parasintetici»): ABbellIRE, ARrossARE, DEmoralIZZARE, DImagrIRE, DIrozzARE, INgrossARE, INasprIRE, SvecchiARE, SmagrIRE, RallegrARE, RINgiovanIRE, ecc. Infatti mi sarebbe venuto spontaneo dire inefficientire.
Esisteranno verbi derivati da un aggettivo col solo suffisso? Non mi viene in mente nessun esempio… Certo, qualche suffisso, come -eggiare, consente quest’operazione (rosseggiare, biancheggiare, verdeggiare, ecc.), ma -are/-ire?
Forse dipende proprio dalla scarsa densità semantica di questi suffissi verbali, mentre -eggiare recherebbe già in sé una valenza sufficiente…
Esisteranno verbi derivati da un aggettivo col solo suffisso? Non mi viene in mente nessun esempio… Certo, qualche suffisso, come -eggiare, consente quest’operazione (rosseggiare, biancheggiare, verdeggiare, ecc.), ma -are/-ire?

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
E quindi ci vorrà un tempo d’incubazione prima che efficientare mi suoni naturale.Giacomo Leopardi ha scritto:Ed osserviamo ancora come l’assuefazione e l’uso ci renda naturale, bella ec. una parola che se è nuova, o da noi non mai intesa ci parrà bruttissima deforme, sconveniente in se stessa e riguardo alla lingua, mostruosa, durissima, asprissima e barbara. Per es. se io dicessi precisazione moverei le risa: perchè? non già per la natura della parola, ma perchè non siamo assuefatti ad udirla. E così le parole barbare divengono buone coll’uso; e così le lingue si cambiano, e i presenti italiani parlano in maniera che avrebbe stomacato i nostri antenati; e così l’uso è riconosciuto per sovrano signore delle favelle ec. (2. Luglio 1821.).

Mi viene in mente ora anche il caso di violentare, e ce ne saranno altri. Allora ritratto quant’ho scritto sopra e riconosco la legittimità di efficientare.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Non ho ancora avuto il tempo di consultare qualche grammatica, ma mi chiedo se il senso di disagio non derivi dal fatto che in potenza il verbo corrispondente esiste già ed è, naturalmente, il latino efficere dal quale il participio presente efficiens e quindi efficiente.
Insomma sembra un po' come la creazione o l'uso di disdettare da parte di chi ignora l'esistenza di disdire. Nel caso di efficientare l'operazione è più intuitiva perché manca il verbo; un po' come il famoso mi perplime.
Insomma sembra un po' come la creazione o l'uso di disdettare da parte di chi ignora l'esistenza di disdire. Nel caso di efficientare l'operazione è più intuitiva perché manca il verbo; un po' come il famoso mi perplime.
Forse. Ma efficere, se lo riesumassimo, potrebbe significare «essere efficiente» e non, come efficientare, «rendere piú efficiente».
A ogni modo abbiamo visto che in certi casi la derivazione dall’aggettivo solo è possibile.
A ogni modo abbiamo visto che in certi casi la derivazione dall’aggettivo solo è possibile.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Quando abbiamo i verbi sotto gli occhi pare tutto ovvio… Dalla grammatica di Dàrdano e Trifone:
12.1.12 A > V
La trasformazione A > V può essere ottenuta con i suffissi:
-are, -ire: attivo > attivare, calmo > calmare, gonfio > gonfiare; chiaro > chiarire, marcio > marcire; […]
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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EFFICIENTARE
Purtroppo efficientare evoca i coni dei broccolini. Di qui, secondo me, il fastidio.
Uri Burton
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