
«Cerchi nel grano»
Moderatore: Cruscanti
«Cerchi nel grano»
Mi ha reso felice costatare che wikipedia ha tradotto crop circles con cerchi nel grano.
È ben attestato in rete, in particolare qui. Speriamo che i dizionari se ne accorgano, radiino crop circle e aggiungano cerchio nel grano...

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Tutto pare ovvio quando si ha sotto gli occhi. Ma di fronte a crop circle si poteva pensare anche a cerchio delle messi, per esempio. In inglese, infatti, crop vale ‘messe, raccolto, coltivazione’.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
A me sembra davvero che si stia esagerando. Io ho sempre e solo sentito parlare di "cerchi nel grano", se qualche idiota usa crop-circles non è certo perché non sa cosa sono o come si possa dire!
A parte che di questo passo state riscrivendo in pratica il vocabolario inglese-italiano, pensate che quelli che scrivono o dicono "Bella l'ultima song di Tiziano Ferro" (ne ho trovati diversi) non sappiano che in italiano si dice canzone? Dobbiamo inserire "song" nella lista?
A parte che di questo passo state riscrivendo in pratica il vocabolario inglese-italiano, pensate che quelli che scrivono o dicono "Bella l'ultima song di Tiziano Ferro" (ne ho trovati diversi) non sappiano che in italiano si dice canzone? Dobbiamo inserire "song" nella lista?
A me cerchio delle messi fa pensare alla rotazione delle colture.Marco1971 ha scritto:Tutto pare ovvio quando si ha sotto gli occhi. Ma di fronte a crop circle si poteva pensare anche a cerchio delle messi, per esempio. In inglese, infatti, crop vale ‘messe, raccolto, coltivazione’.
Guardi Bue che non è affatto tanto raro sentire e leggere crop circles: nella mia esperienza, non è meno frequente di cerchi nel grano; è vero che il campione statistico è molto limitato.
Ho saputo oggi da una mia alunna libraia che in francese esiste il termine agroglyphe, che si potrebbe adottare anche in italiano facendone agroglífo, piú agile e tecnico della locuzione cerchi nel grano.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Il termine non mi entusiasma per niente.Marco1971 ha scritto:...facendone agroglífo, piú agile e tecnico della locuzione cerchi nel grano.
Non vedo la necessità di adottare un termine tecnico per un fenomeno conteso tra paranormale e new age se non aumentare il mistero che circonda certe superstizioni.
Meglio, a mio parere, tenersi i cerchi nel grano.

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Tra l'altro, anche da una veloce gugolata cerchi nel grano prevale nettamente crop circles (468.000 contro meno di 4.000).
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
Si giustifica una denominazione tecnica poiché gli agroglifi sono anche oggetto di studio scientifico (e se ne può trarre agroglifismo e agroglifista). I neologismi non hanno bisogno né dell’entusiasmo né dell’avallo di qualsivoglia persona. Nella fattispecie, il termine viene adoperato (si veda, ad esempio, qui), accanto a crop (circle), da chi si occupa di questo fenomeno.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
E nessuno ha sostenuto il contrario in questa discussione.Marco1971 ha scritto:I neologismi non hanno bisogno né dell’entusiasmo né dell’avallo di qualsivoglia persona.
Però mi sembra lecito poter esprimere un parere anche quando non coincide col suo.

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Leggi: ...soprattutto quando...bubu7 ha scritto:Però mi sembra lecito poter esprimere un parere anche quando non coincide col suo.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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