"L'assise"
Moderatore: Cruscanti
Devo pedantescamente osservare che Wikipedia al riguardo sembra imprecisa: 1605-1615 non è Elizabethan times, giacché la regina Elisabetta morì nel 1603, ma semmai Jacobean times, da Giacomo I Stuart.Bue ha scritto:Io mi riferivo a quanto affermato suwikipedia ha scritto:Etymology
There is some controversy about the derivation of the phrase. It is popularly thought to come from deduced reckoning and is sometimes given in modern sources as an alternatively spelled ded reckoning. However, according to the Oxford English Dictionary, the phrase dead reckoning dates from Elizabethan times (1605-1615)".
Sull'argomento del filone confesso un certo imbarazzo. Ho sempre detto e scritto le assise, e credo che chiunque abbia la mia età e formazione (cinquantenne con studi liceali e universitari) faccia abitualmente lo stesso. Siamo sicuri che accettare assise al singolare, frutto di semplice disinformazione e pigrizia, sia progressista? Ho sentito usare correttamente le assise in televisione parecchie volte e da più d'un giornalista. Perché costoro, e tutti quelli che si regolano allo stesso modo, dovrebbero essere definiti conservatori invece che corretti?
Anche supponendo che abbia senso questa contrapposizione progressista/conservatore (e che uno dei due poli sia preferibile e l'altro un insulto), semmai sarà conservatore che rifiuta in partenza la possibilità che assise sia singolare e progressista chi vuole accelerare l'evoluzione uso presunto vincente; dire normalmente le assise non mi pare che possa avere alcuna connotazione, mentre possono esserci infiniti gradi di sopportazione di assise singolare.CarloB ha scritto:Siamo sicuri che accettare assise al singolare, frutto di semplice disinformazione e pigrizia, sia progressista? Ho sentito usare correttamente le assise in televisione parecchie volte e da più d'un giornalista. Perché costoro, e tutti quelli che si regolano allo stesso modo, dovrebbero essere definiti conservatori invece che corretti?
Non credo che la sopportazione del singolo sia attinente a quanto dice CarloB. Né si può supporre priva di senso una contrapposizione tra conservatori e progressisti (a meno di ignorare deliberatamente la realtà). Ma non importa. Solo importa che, come ben sa chi sa ben, la gente cólta non si lasci trascinare e continui a dare l’esempio.Federico ha scritto:Anche supponendo che abbia senso questa contrapposizione progressista/conservatore (e che uno dei due poli sia preferibile e l'altro un insulto), semmai sarà conservatore che rifiuta in partenza la possibilità che assise sia singolare e progressista chi vuole accelerare l'evoluzione uso presunto vincente; dire normalmente le assise non mi pare che possa avere alcuna connotazione, mentre possono esserci infiniti gradi di sopportazione di assise singolare.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Caro Federico, non intendevo proporre la mia esperienza come esemplare o come normativa. Mi è capitato però di osservare (e ho cercato di verificarlo in questi giorni) che persone con il mio stesso profilo scolastico-generazionale usano tranquillamente assise al plurale. Allora (ormai dovrei dire: ai miei tempi) si imparava, ascoltando e leggendo, che quella era la forma corretta. Certo non saprei quantificare le dimensioni del campione: un milione o due di italiani? Forse tre o quattro?
Prendo atto che si sta diffondendo un uso diverso, probabilmente destinato a prevalere e certamente a insediarsi accanto a quello precedente. Per quanto mi riguarda preferisco tenermi all'uso antico.
Quelle di conservatore e progressista sono categorie applicate da altri in questo stesso filone a dizionari e autori di dizionari, penso del tutto legittimamente. Forse si potrebbe contrapporre conservatore a innovatore, per non dare al contrasto un'aura sottilmente tendenziosa. Il progresso infatti a me pare sempre una bella cosa. Non tutte le innovazioni invece lo sono.
Prendo atto che si sta diffondendo un uso diverso, probabilmente destinato a prevalere e certamente a insediarsi accanto a quello precedente. Per quanto mi riguarda preferisco tenermi all'uso antico.
Quelle di conservatore e progressista sono categorie applicate da altri in questo stesso filone a dizionari e autori di dizionari, penso del tutto legittimamente. Forse si potrebbe contrapporre conservatore a innovatore, per non dare al contrasto un'aura sottilmente tendenziosa. Il progresso infatti a me pare sempre una bella cosa. Non tutte le innovazioni invece lo sono.
Questa però è già una conclusione affrettata: non mi pare che abbiamo condotto degli spogli accurati che dimostrino un incremento di questo uso rispetto al passato; potrebbe essere un fenomeno limitato come nella sua esperienza e costante.CarloB ha scritto:Prendo atto che si sta diffondendo un uso diverso
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