Riprendo il discorso cominciato (piu` volte) in un altro filone.
Gugolando, ho trovato che in Ariosto l'espressione "tutta notte" e` usata, e anche molto frequentemente, a giudicare dal passo citato.
Quanto alla mia idea che l'espressione priva di articolo fosse usata essenzialmente solo al femminile ("tutta notte" ma non "tutto giorno", "tutta mattina" ma non "tutto pomeriggio", "tutta settimana" ma non "tutto mese"), da google ricevo conforto solo per il binomio notte/giorno e in parte settimana/mese. Con mia sorpresa sembrerebbe che "tutto pomeriggio" sia invece usato (io non l'avevo mai sentito, mentre "tutta mattina" si`, e anche di frequente).
tutta notte
Moderatore: Cruscanti
Di queste locuzioni mi pare che solo tutta notte si possa considerare stàndara a tutti gli effetti: la LIZ ne trova 196 ricorrenze da Iacopone da Todi a D’Annunzio, ed è in quasi tutti i classici (Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Tasso, Alfieri, Foscolo, Leopardi, Verga…). Di tutta mattina, ce ne sono 17 (Boccaccio, Bembo, Pellico, Nievo), di tutta sera 12 (Boccaccio, Ariosto, Pellico, Nievo); mentre non ce n’è nessuna di tutto pomeriggio e di tutto mese.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Allora sembra confermata - almeno dai classici - la mia ipotesi sulla "femminilita`" della locuzione.
Qualcuno ha idea della ragione per questa preferenza di genere?
Dopo aver pensato a un'improbabile evoluzione tutta-la > tuttala > tutta e averla scartata, l'unica differenza tra "tutto" e "tutta" che mi viene in mente e` il fatto che il maschile puo` essere confuso con il sostantivo tutto = "tutte le cose". Ma non vedo come questo abbia potuto dar luogo al fenomeno in questione.
Opinioni?
Qualcuno ha idea della ragione per questa preferenza di genere?
Dopo aver pensato a un'improbabile evoluzione tutta-la > tuttala > tutta e averla scartata, l'unica differenza tra "tutto" e "tutta" che mi viene in mente e` il fatto che il maschile puo` essere confuso con il sostantivo tutto = "tutte le cose". Ma non vedo come questo abbia potuto dar luogo al fenomeno in questione.
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