«Pisquano»
Moderatore: Cruscanti
«Pisquano»
Apprendo dal sito Treccani che pisquano è un adattamento dell'inglese pipsqueak risalente almeno al 1950.
Interessante questo adattamento «pesante», impensabile oggigiorno.
Interessante questo adattamento «pesante», impensabile oggigiorno.
Aggiungo quanto scritto dal Migliorini (citato nel Battaglia):
‘Pisquano’: vocabolo milanese, non frequente, che significa ‘giovinetto stupidello che non val nulla’; è probabilmente una deformazione eufemistica di ‘pispola’ che corrisponde al romanesco ‘cazzetto’. Diffuso dalla rubrica del «Marc’Aurelio» ‘La signora Memé’.
L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale; nella lingua stàndara, invece, non si ha purtroppo il coraggio di fare altrettanto.
‘Pisquano’: vocabolo milanese, non frequente, che significa ‘giovinetto stupidello che non val nulla’; è probabilmente una deformazione eufemistica di ‘pispola’ che corrisponde al romanesco ‘cazzetto’. Diffuso dalla rubrica del «Marc’Aurelio» ‘La signora Memé’.
L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale; nella lingua stàndara, invece, non si ha purtroppo il coraggio di fare altrettanto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ma è anche vero che dal puro dialetto all'italiano parlato il passo è breve.Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Trovo interessante la reazione del siciliano ibleo nei casi di garage e chewing gum e il passaggio dell'adattamento nel parlato (in lingua ordinaria).
Il primo è stato adattato in caraci e da questo, fino a un decennio fa, si aveva garàge (pl. garàgi), testimoniato ancora da vari cartelli nella zona alta della città che vietano di lasciare i mezzi davanti "ai garagi".
Il secondo è stato adattato in ciunca, vocabolo diffusissimo poco piú del relativo italiano ciúnga (pl. ciúnghe), praticamente unico termine conosciuto dalla comunità giovanile. I piú "anziani" adoperano invece un enigmatico G-gomma (qualcuno sa dirmi se quest'ultimo ha una diffusione in realtà tutt'altro che limitata ai nove comuni iblei?).
Bello ciunga!
Quanto a il garàge, i garàgi, è esattamente quel che proponeva il Castellani. 
P.S. Di G-gomma non so nulla...


P.S. Di G-gomma non so nulla...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Il termine è sicuramente più diffuso. Da questa pagina dell'ormai vetusto forum della Crusca le riporto la seguente citazione.Decimo ha scritto: I piú "anziani" adoperano invece un enigmatico G-gomma (qualcuno sa dirmi se quest'ultimo ha una diffusione in realtà tutt'altro che limitata ai nove comuni iblei?).

In abruzzese della zona del teatino al confine con il Molise si dice "gigomma".
Ho chiesto in giro ma l'unica spiegazione che ho trovato è una storpiatura della pronuncia inglese: da quelle parti il dialetto è molto usato, da tutti i livelli sociali (e meno male, dico io!)
Ugo
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
- u merlu rucà
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- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Anche in Liguria si dice garage/i, benchè nei dialetti liguri esista la fricativa postalveolare sonora, che equivale al francese j di bonjour. Per chewing gum abbiamo cingòn o cicingòn nella riviera di ponente, ciùngai a Genova.Decimo ha scritto:Ma è anche vero che dal puro dialetto all'italiano parlato il passo è breve.Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Trovo interessante la reazione del siciliano ibleo nei casi di garage e chewing gum e il passaggio dell'adattamento nel parlato (in lingua ordinaria).
Il primo è stato adattato in caraci e da questo, fino a un decennio fa, si aveva garàge (pl. garàgi), testimoniato ancora da vari cartelli nella zona alta della città che vietano di lasciare i mezzi davanti "ai garagi".
Il secondo è stato adattato in ciunca, vocabolo diffusissimo poco piú del relativo italiano ciúnga (pl. ciúnghe), praticamente unico termine conosciuto dalla comunità giovanile. I piú "anziani" adoperano invece un enigmatico G-gomma (qualcuno sa dirmi se quest'ultimo ha una diffusione in realtà tutt'altro che limitata ai nove comuni iblei?).
Però, scusi, l'etimologia proposta da Migliorini non contraddice quella citata nel sito Treccani?Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale
Credo che sia molto diffuso: anche il mio nonno veneto lo dice.u merlu rucà ha scritto:Anche in Liguria si dice garage/i
Confesso di non capir bene neanch’io: dopo la citazione miglioriniana il Battaglia riporta appunto la stessa etimologia del sito della Treccani...Federico ha scritto:Però, scusi, l'etimologia proposta da Migliorini non contraddice quella citata nel sito Treccani?Marco1971 ha scritto:L’adattamento è normale nei dialetti, nei quali avviene per via orale

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Wikipedia, per quel che vale, attribuisce un'origine romagnola e poi genericamente lombardo-emiliana a pisquano. A Genova l'ho sentito usare nel senso di persona qualunque, non proprio di sciocco. E curiosamente tre amici ai quali ho chiesto a bruciapelo di quale origine ritenessero il vocabolo lo hanno concordemente e separatamente immaginato meridionale, e in particolare napoletano.
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