«Bancomat»
Moderatore: Cruscanti
«Bancomat»
Tempo fa s’era parlato di bancomat e avevo suggerito, se ben rammento, bancomatico visto che la parola è formata da banca e automatica (viene da chiedersi, però, perché si sia maschilizzata). Per le solite ragioni d’economia e brevità, oggi proporrei invece bancòma (vedi autòma), e postòma per postomat.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Bancomat»
Be', d'altronde esiste ancora anche banco.Marco1971 ha scritto:viene da chiedersi, però, perché si sia maschilizzata
Sí, ma il GRADIT (e con esso il Devoto-Oli) dice che bancomat è composto di banca e (auto)mat(ica). Piú logico il DISC, che indica banco; anche il Gabrielli in due volumi dà banco, ma stranamente dà come seconda parte del composto «+ mat, forma contratta per telemàtico». 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ecco, appunto: come si fa a stabilire di che cosa è realmente abbreviazione? Il bancomat si è sempre chiamato cosí; almeno, non mi risulta che una delle espressioni da cui si suppone derivi sia mai stata usata. Per questo, è normale che lo si interpreti a modo proprio, e quindi sarebbe anche abbastanza naturale interpretarlo (inconsciamente) come composto di banco e perciò trattarlo come maschile, o piú semplicemente gli si assegna un genere arbitrario.
«A modo proprio», Federico, non mi par espressione acconcia per riferirsi alle indicazioni etimologiche dei dizionari... 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ma io mi riferivo ai parlanti, non ai dizionari: ciascuno – non essendoci in realtà il vincolo dell'espressione originaria, che è fittizia, non essendo mai stata usata – lo interpreta, lo legge, lo percepisce come vuole (o meglio, come non vuole, perché non è una scelta conscia), a partire dal genere.Marco1971 ha scritto:«A modo proprio», Federico, non mi par espressione acconcia per riferirsi alle indicazioni etimologiche dei dizionari...
Re: «Bancomat»
Secondo me perché si sottintende - o si ha inconsciamente in mente - "sportello". Oppure, più semplicemente, perché credo sia più frequente attriibuire alle parole nuove prive di genere "ovvio" il genere neutro, ossia il maschile (Fanno eccezione i pugliesi che dicono ad esempio "la file")Marco1971 ha scritto: (viene da chiedersi, però, perché si sia maschilizzata)
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Riapro il filone, dacché m'è capitato di recente di riflettere sull'argomento.
Premetto intanto che mi pare affatto acconcio bancòma.
Non mi è, però, chiaro donde sia venuto fuori "bancomat".
La spiegazione dei dizionari mi sembra un poco tirata per i capelli.
Perché mai sottintendere "-ico"?
O ancora, da quando in qua "-mat" sarebbe forma contratta di "telematico"?
Sinceramente non mi convince...
Del resto, non può (credo) neanche venirci da fuori, visto che il termine è così usato, che io sappia, solo nelle lingue slaviche, dove l'origine è invece ovvia (bankomat = banka + automat; e qui in effetti torna).
Qualche idea?

Premetto intanto che mi pare affatto acconcio bancòma.
Non mi è, però, chiaro donde sia venuto fuori "bancomat".
La spiegazione dei dizionari mi sembra un poco tirata per i capelli.
Perché mai sottintendere "-ico"?
O ancora, da quando in qua "-mat" sarebbe forma contratta di "telematico"?
Sinceramente non mi convince...
Del resto, non può (credo) neanche venirci da fuori, visto che il termine è così usato, che io sappia, solo nelle lingue slaviche, dove l'origine è invece ovvia (bankomat = banka + automat; e qui in effetti torna).
Qualche idea?
Inconsciamente forse. Dubito che si sottintenda, perché a quel punto probabilmente si userebbe direttamente "sportello automatico".Secondo me perché si sottintende - o si ha inconsciamente in mente - "sportello".
Sì, questo invece lo condivido appieno.Oppure, più semplicemente, perché credo sia più frequente attriibuire alle parole nuove prive di genere "ovvio" il genere neutro, ossia il maschile (Fanno eccezione i pugliesi che dicono ad esempio "la file")

Beh credo che in inglese, almeno americano, il suffiso -o-mat (Es. Laundromat) sia molto usato da diversi decenni per denominare dispositivi che permettono all'utente di servirsi da sé.methao_donor ha scritto:Del resto, non può (credo) neanche venirci da fuori, visto che il termine è così usato, che io sappia, solo nelle lingue slaviche, dove l'origine è invece ovvia (bankomat = banka + automat; e qui in effetti torna).
Qualche idea?
In Gentlemen Prefer Blondes (1953) Marilyn Monroe ha cantato:
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