bottola?
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bottola?
Colleghi vi chiedo aiuto!
traducevo Macbeth di Verdi e nella scena misteriosa di streghe ho incontrato l'ingridiente "dente di bottola", nei dizionari miei non ho trovato questa parola, neanche nel net. dev'essere un animale? Voi cosa ne pensate? Grazie
traducevo Macbeth di Verdi e nella scena misteriosa di streghe ho incontrato l'ingridiente "dente di bottola", nei dizionari miei non ho trovato questa parola, neanche nel net. dev'essere un animale? Voi cosa ne pensate? Grazie
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Re: bottola?
È nel Treccani:siberiana ha scritto:…traducevo Macbeth di Verdi e nella scena misteriosa di streghe ho incontrato l'ingridiente "dente di bottola", nei dizionari miei non ho trovato questa parola, neanche nel net. dev'essere un animale? Voi cosa ne pensate? Grazie
bòttola (anche bòtta)) s.f. (etimo incerto) - Nome milan. del pesce ghiozzo di fiume (lat. scient. Padogobius martensi), della famiglia dei gobidi.
Re: bottola?
Salve siberiana! 
Si tratta, nel Macbetto verdiano, della forma antica bòttolo, per bòtolo, ossia ‘piccolo cane, spec. ringhioso’ (GRADIT). *Bottola è un palese refuso.

Si tratta, nel Macbetto verdiano, della forma antica bòttolo, per bòtolo, ossia ‘piccolo cane, spec. ringhioso’ (GRADIT). *Bottola è un palese refuso.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: bottola?
Grazie per risposte avete saziato la mia curiosita,
la versione di cane ringhioso mi sembra preferibile anche se pesce non cambia molto il senso
la versione di cane ringhioso mi sembra preferibile anche se pesce non cambia molto il senso

Re: bottola?
È l’unica possibile. Nella traduzione francese, poi, c’è chienne e in quella inglese cur.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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[FT] «Macbetto»
Secondo me questo vezzo di voler italianizzare i nomi propri stranieri, come si faceva magari fino a un paio di secoli fa, alla lunga stanca. E viene spontanea la domanda: ma lei si veste come ci si vestiva a quei tempi? Rifiuta di usare la macchina, il telefono e così via? Insomma è coerente nel voler seguire tutte le tradizioni, non solo quelle linguistiche, delle persone che vivevano secoli fa?Marco1971 ha scritto:Si tratta, nel Macbetto verdiano, della forma antica bòttolo, per bòtolo, ossia ‘piccolo cane, spec. ringhioso’ (GRADIT). *Bottola è un palese refuso.
Re: [FT] «Macbetto»
Ma lei ha letto il libretto? C’è scritto Macbetto. Mica è un’invenzione mia.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: [FT] «Macbetto»
Che c'entra? Il libretto è stato scritto circa 150 anni fa. Qui si sta parlando di come ci si debba riferire oggi a un nome proprio straniero. Infatti nella domanda di avvio c'era scritto Macbeth.Marco1971 ha scritto:Ma lei ha letto il libretto? C’è scritto Macbetto. Mica è un’invenzione mia.
Re: [FT] «Macbetto»
Siamo un po’ fuori tema, perché la domanda verteva su tutt’altro. Comunque posso benissimo chiamare, oggi, domani e dopodomani, Macbetto il Macbeth verdiano (non quello scespiriano, che pronuncio esattamente come va pronunciato). Se poi a lei non piace, è un conto; ma non mi venga a dire quello che posso o non posso dire.Freelancer ha scritto:Che c'entra? Il libretto è stato scritto circa 150 anni fa. Qui si sta parlando di come ci si debba riferire oggi a un nome proprio straniero. Infatti nella domanda di avvio c'era scritto Macbeth.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Gentile siberiana, potrebbe per cortesia indicare atto e scena quando cita? Faciliterebbe di molto le cose, grazie. 
P.S. Si scrive antiquato.

P.S. Si scrive antiquato.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: [FT] «Macbetto»
Mica le ho detto che non può dirlo, ci mancherebbe. Ho detto che questo vezzo alla lunga stanca (gli altri, o perlomeno me). Ma ha ragione lei: sono andato fuori tema. Passo e chiudo.Marco1971 ha scritto:Siamo un po’ fuori tema, perché la domanda verteva su tutt’altro. Comunque posso benissimo chiamare, oggi, domani e dopodomani, Macbetto il Macbeth verdiano (non quello scespiriano, che pronuncio esattamente come va pronunciato). Se poi a lei non piace, è un conto; ma non mi venga a dire quello che posso o non posso dire.Freelancer ha scritto:Che c'entra? Il libretto è stato scritto circa 150 anni fa. Qui si sta parlando di come ci si debba riferire oggi a un nome proprio straniero. Infatti nella domanda di avvio c'era scritto Macbeth.
Manifesto del Macbeth del 1849
- u merlu rucà
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Re: [FT] «Macbetto»
Il libretto può (o dovrebbe) ovviamente essere chiamato Macbetto! E tale dev'essere chiamato anche il personaggio quando si fa particolare riferimento all'opera verdiana, dacché questo è il suo nome.Freelancer ha scritto:Che c'entra? Il libretto è stato scritto circa 150 anni fa. Qui si sta parlando di come ci si debba riferire oggi a un nome proprio straniero. Infatti nella domanda di avvio c'era scritto Macbeth.Marco1971 ha scritto:Ma lei ha letto il libretto? C’è scritto Macbetto. Mica è un’invenzione mia.
O non dovremmo nemmeno più dire Nabucco, caro Roberto, ma Nabucodonosor?
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