Giusto per puntualizzare: io non penso affatto che un quadro di Picasso lo puo` fare anche un bambino, eh, sia chiaro.
Quello che volevo sostenere e` che l'avvento del verso libero nella poesia in lingua o tradotta, anche quella insegnata nelle scuole (io ho scoperto molto dopo i 30 anni che le poesie, ad esempio, di Rimbaud, studiate in italiano in versi liberi al liceo, erano invece strettamente in metrica e in rima in francese, ma sono certo che praticamente NESSUNO dei miei compagni di classe lo abbia scoperto, e che siano rimasti convinti che Rimbaud scrivesse in versi liberi) ha contribuito a generare nella mente dei piu` l'equazione "poesia moderna = verso libero = andare a capo qua e la`", un po' come la pittura astratta ha generato in tanti l'impressione che per fare un quadro moderno basti fare uno scarabocchio.
Per questo nel mio piccolo le poche volte (due) che mi e` capitato di dover tradurre versi ho cercato di farlo in metrica e in rima. Questione di scelta di priorita` (e di contesto, ovviamente - se avessi dovuto tradurre Shakespeare la cosa sarebbe stata diversa).
Sapevo che la mia esternazione (ringrazio Incarcato per avermi dipinto un po' come il bambino sempliciotto della favola, che gridando "il re e` nudo!" mette in imbarazzo i potenti) avrebbe potuto risvegliare l'infinita diatriba - a mio avviso senza soluzione - su cosa sia arte e cosa no.
Marco ha scritto:Tutte le arti si sono svincolate dalle norme classiche senza per questo trasformarsi in altro, poiché ciò che muta è la forma, non la sostanza.
Beh io sono invece del parere che l'arte sia qualcosa di molto vicino alla "pura forma", nel limite in cui si puo` considerare valida la distinzione plato-aristotelica nella visione del mondo odierna. Ma forse Marco si riferiva alla "sostanza della forma" artistica.
bubu7 ha scritto:Condivido completamente.
Oggi non è poesia quella di Bue come non lo era in passato quella dello "scolaretto" che rispettava formalmente tutt'i criteri metrici allora vigenti.
Non condivido:
Garibaldi fu ferito
fu ferito ad una gamba
Garibaldi che comanda
che comanda i suoi solda`
o
La vispa Teresa
avea tra l'erbetta
a volo sorpreso
gentil farfalletta
o
I quattro versi di uno scolaretto
chino sul banco a ricercar la rima
che, nella fretta di finire prima,
dimentica lo schema del sonetto
sono poesie: brutte, ma sono poesie tanto quanto l'Infinito di Leopardi. Allo stesso modo "Osteria numero nove" e` musica: brutta, ma e` musica tanto quanto il Messia di Haendel; e allo stesso modo una crosta di quelle che si vedono nelle pizzerie e` pittura: brutta ma pittura tanto quanto un ritratto di Rembrandt.