Biblioteca «digitale» dell’Accademia della Crusca
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Biblioteca «digitale» dell’Accademia della Crusca
Un interessante progetto. Sono tuttavia deluso delle scelte lessicali digitale (per numerico) e soprattutto password (per parola d’accesso o simili).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: Biblioteca «digitale» dell’Accademia della Crusca
Ahimè, anche Marco invecchiaMarco1971 ha scritto:Un interessante progetto. Sono tuttavia deluso delle scelte lessicali digitale (per numerico) e soprattutto password (per parola d’accesso o simili).


Re: Biblioteca «digitale» dell’Accademia della Crusca
Eh sí...u merlu rucà ha scritto:Ahimè, anche Marco invecchia. Si è scordato copyright
.


Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: Biblioteca «digitale» dell’Accademia della Crusca
Se uno volesse fare il purista, non andrebbe tanto bene neppure numerico. Tecnicamente, digital(e) si riferisce a qualcosa di logico, non a caso contrapposto ad analogico. Per quanto riguarda password, segnalo anche parola di passo, calco sul francese mot de passe e talvolta usato anche in italiano (naturalmente in ambiti differenti da quello informatico, dove imperano gli anglismi) e contrassegno, calco sullo spagnolo contraseña, ma attestato anche in italiano (Devoto-Oli) con il significato di "segno o nota particolare che distingue o caratterizza".Marco1971 ha scritto:Un interessante progetto. Sono tuttavia deluso delle scelte lessicali digitale (per numerico) e soprattutto password (per parola d’accesso o simili).
Io non vedo nessuna logica nel suo ragionamento: cosa c’entra la logica in tutto questo? Se c’entrasse, dovremmo dire, allora, in contrapposizione a registrazione analogica, proprio registrazione logica. Non credo che ci sia lingua viva che lo faccia.Carnby ha scritto:Se uno volesse fare il purista, non andrebbe tanto bene neppure numerico. Tecnicamente, digital(e) si riferisce a qualcosa di logico, non a caso contrapposto ad analogico.
In realtà, analogo è del greco análogos ‘proporzionato, che è in rapporto con’ (DELI).
Digital, in inglese, è derivato di digit ‘cifra, numero’. Un purista può solo attenersi a questo e fare numerico o cifrale (quest’ultimo con men fortunate derivazioni). Non dimentichiamo che il funzionamento dei computieri dipende appunto dai numeri.
In francese, lo ripeto, si ha (e questo compare nelle interfacce dei programmi): numériser, numérisation; e numerico, in italiano, è registrato come sinonimo dell’improprio digitale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Le mia ipotesi è che in origine la parola inglese analogue (da cui il moderno americano analog) non derivi da análogos, perché trovo più semplice l'idea che sia nato come termine opposto a logico (nel senso di "binario", con l'uso del prefisso ana-) rispetto invece all'indicare una grandezza proporzionale a un'altra, come afferma la maggior parte dei dizionari.Marco1971 ha scritto: Se c’entrasse, dovremmo dire, allora, in contrapposizione a registrazione analogica, proprio registrazione logica. Non credo che ci sia lingua viva che lo faccia.
Mi conforta l’avere dalla mia l’autorità dell’Oxford English Dictionary (ho finalmente ricevuto ieri i nuovi CD compatibili con gli aggiornamenti Windows
).

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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