C'era capitato di discutere sull'uso di stracco per indicare una stanchezza o esaurimento mentale e morale oltre o piú che fisico.
Riporto un passo della Lettera semiseria di Giovanni Berchet:
Per lo contrario un Parigino agiato e ingentilito da tutto il lusso di quella gran capitale, onde pervenire a tanta civilizzazione, è passato attraverso una folta immensa di oggetti, attraverso mille e mille combinazioni di accidenti. Quindi la fantasia di lui è stracca, il cuore allentato per troppo esercizio.
Sinceramente questa sua distinzione mi pare alquanto arbitraria.
Io non ci vedo alcuna sfumatura semantica rispetto a stanco, al più percepisco un'intensità maggiore.