Discussione sui traducenti di forestierismi
Moderatore: Cruscanti
Per quale motivo? La traduzione letterale è prassi comune (anche se non è ovviamente l’unica via).Federico ha scritto:Be', cerchiamo di ricorrere a simili soluzioni solo in casi estremi.
Per gli usi polemici possono andar bene tutti i traducenti: la scelta delle parole è sempre del parlante, che, secondo i suoi intenti, impiegherà questa o quella, ma potere costituito non è polemico in sé, a parer mio.Federico ha scritto:Si può aggiungere potere costituito (o poteri costituiti) alla lista per gli usi "polemici"?
Ma perchè è comunque una soluzione piú complicata e meno accettata (e secondo me anche meno opportuna in generale, ma questo è un altro discorso).Marco1971 ha scritto:Per quale motivo? La traduzione letterale è prassi comune (anche se non è ovviamente l’unica via).
Non si vuole imporre una scelta, ma anzi offrire una piú vasta gamma di possibilità. Comunque a me sembra che establishment sia sempre usato polemicamente...Marco1971 ha scritto:Per gli usi polemici possono andar bene tutti i traducenti: la scelta delle parole è sempre del parlante, che, secondo i suoi intenti, impiegherà questa o quella
Certo, ma si presta agli usi polemici quanto e piú di gerarchia e – ciò che è piú importante – di establishment. Bisogna solo vedere se può essere, all'atto pratico, adoperato nel contesto in cui si fa attualmente uso di establishment.Marco1971 ha scritto:ma potere costituito non è polemico in sé, a parer mio.
Per burnout vedo nella lista esaurimento, che bisognerebbe forse completare: si trova il termine sindrome da esaurimento professionale, per esempio, in quest’articolo. Se come termine medico va benissimo, è vero che è un po’ lungo come parola dell’uso comune; ma, come si legge nell’articolo succitato, si può dire scoppiare/scoppio nella lingua familiare. Che ne dite?
Sí, scoppiato può andare, ma a questo punto non capisco perché non possa bastare esaurito. Comunque preferisco stracco
anche se ho l'impressione che ci siano altre parole piú acconce. (Ma fumata a cosa si riferisce?)

Ultima modifica di Federico in data sab, 03 giu 2006 19:52, modificato 1 volta in totale.
Si sbaglia: stracco indica un profondo esaurimento di tutte le energie vitali: corpo e mente. Anche se forse non tutta la forza della parola è passata dal dialetto all'italiano (dove il suo uso appare piú ristretto). Ma comunque:Marco1971 ha scritto:Ma stracco vuol dir semplicemente molto stanco, e non mi sembra avere quelle connotazioni psicologiche...
In effetti è piú adatto di scoppiato, che pone l'accento piú che altro sul superamento di un limite estremo, oltre il quale la persona "scoppia", cioè cade sfinita (effettivamente o metaforicamente).Treccani in linea ha scritto:stracco [...] 1. a. Molto stanco, sfinito dalla stanchezza, privo di energie [...] Raro, con uso estens., come sinon. di stanco (nel sign. 2), di chi non ha più le risorse fisiche e morali per sopportare oltre una determinata situazione [...] b. Di movimento o comportamento che rivela stanchezza; fiacco, languido, privo di vigore [...] c. Nella locuz. avv. alla stracca, fiaccamente, svogliatamente [...] 2. fig. a. Di cosa logora dal lungo uso o che per altri motivi dia ormai scarso rendimento: stampa, incisione s.; terreno s., esaurito, eccessivamente sfruttato. b. Di ciò che è privo di impeto; debole
Ma sí, è la soluzione piú tranquilla.Marco1971 ha scritto:Beh, io mi atterrei, per tradurre burnout, a (sindrome da) esaurimento professionale
Be', però stracco resta indubbiamente piú "nostro" che "vostro", perciò può darsi che il vostro uso sia piú ristretto. Comunque farò una piccola indagine, mi incuriosisce molto la cosa.Marco1971 ha scritto:anche perché stracco (usatissimo in fiorentino) io l’associo piú, comunque, a spossatezza fisica (anche rafforzato stracco morto).
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