Granturco. Perché "turco"?
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Granturco. Perché "turco"?
Cominciamo con il dire che questa graminacea, nonostante il nome, non proviene dalla Turchia ma dall’America Centrale. Tutti i vocabolari sono concordi nel dire che si chiama grano “turco” perché quest’ultimo aggettivo ha assunto nel XVI secolo il significato di “coloniale”, “esotico”, “forestiero”. Ne cito uno per tutti, il “Treccani” (si veda QUI); ma anche il Deli (Dizionario Etimologico della Lingua Italiana) di Manlio Cortellazzo e Paolo Zolli, è dello stesso avviso. Le cose non stanno affatto cosí. Si tratta, in realtà, di un errore di traduzione che gli inglesi dettero a questo cereale: “wheat of turkey”, grano per tacchini. Questi animali sono cosí chiamati per una certa somiglianza del loro collo a un turbante turco.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Sarebbe però necessario che ci fornissi gli estremi bibliografici (e magari anche una citazione) della pubblicazione da cui hai tratto questa categorica interpretazione alternativa. 
P.s.
Vedo che la tua interpretazione è quella accolta dal Vocabolario etimologico del Pianigiani; vocabolario definito dal Migliorini, nella Premessa del suo altrimenti affidabile Prontuario etimologico, “irrimediabilmente dilettantesco”.
Niente a che vedere, per intenderci, con opere come il DELI che ha alle sue spalle una seria impostazione scientifica.

P.s.
Vedo che la tua interpretazione è quella accolta dal Vocabolario etimologico del Pianigiani; vocabolario definito dal Migliorini, nella Premessa del suo altrimenti affidabile Prontuario etimologico, “irrimediabilmente dilettantesco”.
Niente a che vedere, per intenderci, con opere come il DELI che ha alle sue spalle una seria impostazione scientifica.

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Infatti. E per chi non possiede il DELI, ne riporto parte della trattazione:
[...] il granoturco, storicamente proveniente dall’America, e non dalla Turchia, conserva nell’agg. l’uso ant. di turco per ‘straniero, forestiero, esotico’. Tuttavia, diverse considerazioni [...] hanno indotto C. Abegg-Mengold a respingere questa tradiz. spiegaz. Pur tuttavia la questione non si può considerare pienamente risolta, perché molte delle argomentazioni sostenute dal Messedaglia [...] hanno tuttora il loro peso e la spiegazione turco = forestiero sembra obiettivamente sostenibile.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
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Nell’Oxford English Dictionary si trova solo Turkey wheat, che risale al 1598. Ecco le citazioni:
1598 Florio, Brena, a kind of ginnie or turkie wheate. 1611 Cotgr., Mays, Turkie corne, Turkie wheat. 1674 J. Josselyn Voy. New Eng. 73 Maze, otherwise called Turkie-wheat, or rather Indian-wheat, because it came first from thence. 1704 tr. Lemery’s Treat. Foods 71 (D.) There grows in several parts of Africa, Asia, and America, a kind of corn called Mays, and such as we commonly name Turkey wheat. 1777 Robertson Hist. Amer. (1796) II. iv. 102 Maize, well-known in Europe by the name of Turkey or Indian Wheat. 1883 Parkman Discov. Gt. West ii. 13 The ordinary food is Indian corn, or Turkey wheat as they call it in France.
La prima attestazione italiana risalirebbe al 1687; ma prima di gran(o)turco c’era grano di Turchia (1619), e il DELI dice che il nome era già diffuso nel Cinquecento (De Historia Stirpium Commentarii di L. Fuchs [Basilea, 1542]):
E Grecia autem et Asia in Germania venit, unde Turcicum frumentum appellatum est.
Penso proprio che i tacchini c’entrino pochino...
1598 Florio, Brena, a kind of ginnie or turkie wheate. 1611 Cotgr., Mays, Turkie corne, Turkie wheat. 1674 J. Josselyn Voy. New Eng. 73 Maze, otherwise called Turkie-wheat, or rather Indian-wheat, because it came first from thence. 1704 tr. Lemery’s Treat. Foods 71 (D.) There grows in several parts of Africa, Asia, and America, a kind of corn called Mays, and such as we commonly name Turkey wheat. 1777 Robertson Hist. Amer. (1796) II. iv. 102 Maize, well-known in Europe by the name of Turkey or Indian Wheat. 1883 Parkman Discov. Gt. West ii. 13 The ordinary food is Indian corn, or Turkey wheat as they call it in France.
La prima attestazione italiana risalirebbe al 1687; ma prima di gran(o)turco c’era grano di Turchia (1619), e il DELI dice che il nome era già diffuso nel Cinquecento (De Historia Stirpium Commentarii di L. Fuchs [Basilea, 1542]):
E Grecia autem et Asia in Germania venit, unde Turcicum frumentum appellatum est.
Penso proprio che i tacchini c’entrino pochino...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
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turkey
1541, "guinea fowl" (Numida meleagris), imported from Madagascar via Turkey, by Near East traders known as turkey merchants. The larger North American bird (Meleagris gallopavo) was domesticated by the Aztecs, introduced to Spain by conquistadors (1523) and thence to wider Europe, by way of North Africa (then under Ottoman rule) and Turkey (Indian corn was originally turkey corn or turkey wheat in Eng. for the same reason). The word turkey was first applied to it in Eng. 1555 because it was identified with or treated as a species of the guinea fowl. The Turkish name for it is hindi, lit. "Indian," probably via Fr. dinde (contracted from poulet d'inde, lit. "chicken from India"), based on the common misconception that the New World was eastern Asia.
http://www.etymonline.com/index.php?term=turkey
1541, "guinea fowl" (Numida meleagris), imported from Madagascar via Turkey, by Near East traders known as turkey merchants. The larger North American bird (Meleagris gallopavo) was domesticated by the Aztecs, introduced to Spain by conquistadors (1523) and thence to wider Europe, by way of North Africa (then under Ottoman rule) and Turkey (Indian corn was originally turkey corn or turkey wheat in Eng. for the same reason). The word turkey was first applied to it in Eng. 1555 because it was identified with or treated as a species of the guinea fowl. The Turkish name for it is hindi, lit. "Indian," probably via Fr. dinde (contracted from poulet d'inde, lit. "chicken from India"), based on the common misconception that the New World was eastern Asia.
http://www.etymonline.com/index.php?term=turkey
Per l’etimologia (e non solo per quello) non mi fido della rete. Se il sito da lei menzionato fornisce documenti che comprovano quanto affermato, allora mi ricredo volentieri. Ma per ora mi attengo alle informazioni sicure (quando c’è dubbio o controversia, ciò è sempre indicato chiaramente) al DELI per l’italiano e all’OED (editio maior) per l’inglese.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- u merlu rucà
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Queste sono le fonti:Marco1971 ha scritto:Per l’etimologia (e non solo per quello) non mi fido della rete. Se il sito da lei menzionato fornisce documenti che comprovano quanto affermato, allora mi ricredo volentieri. Ma per ora mi attengo alle informazioni sicure (quando c’è dubbio o controversia, ciò è sempre indicato chiaramente) al DELI per l’italiano e all’OED (editio maior) per l’inglese.
The basic sources of this work are Weekley's "An Etymological Dictionary of Modern English," Klein's "A Comprehensive Etymological Dictionary of the English Language," "Oxford English Dictionary" (second edition), "Barnhart Dictionary of Etymology," Holthauzen's "Etymologisches Wörterbuch der Englischen Sprache," Ayto's "20th Century Words," and Chapman's "Dictionary of American Slang."
Dice quel che dice il DELI: turco nel senso di esotico, coloniale.Fausto Raso ha scritto:Il Battaglia? Cosa dice in proposito?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Purtroppo non ricordo dove ho trovato la “spiegazione” circa l’origine del nome “granturco”. Ciò che dice il Pianigiani mi sembra, però, attendibile e questa “attendibilità” sarebbe avvalorata da un altro errore di traduzione (non c’entra il Pianigiani) riscontrato in un passo del Vangelo di Matteo: “È piú facile che un cammello passi dalla cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei Cieli”.bubu7 ha scritto:Sarebbe però necessario che ci fornissi gli estremi bibliografici (e magari anche una citazione) della pubblicazione da cui hai tratto questa categorica interpretazione alternativa.
P.s.
Vedo che la tua interpretazione è quella accolta dal Vocabolario etimologico del Pianigiani; vocabolario definito dal Migliorini, nella Premessa del suo altrimenti affidabile Prontuario etimologico, “irrimediabilmente dilettantesco”.
Niente a che vedere, per intenderci, con opere come il DELI che ha alle sue spalle una seria impostazione scientifica.
Il cammello non c’entra nulla. San Gerolamo, che tradusse dal greco al latino il testo, interpretò la voce “kamelos” come “cammello”, mentre l’esatto significato di “kamelos” è “grossa fune utilizzata per l’attracco delle navi”.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Buon giorno.
Non sarebbe neanche l'unico errore del Santo Patrono dei traduttori.
Mi sovvengono la cornuta facies di Mosè; ed il bue e l'asinello.
Buona giornata
Un breve FT.Fausto Raso ha scritto:San Gerolamo, che tradusse dal greco al latino il testo, interpretò la voce “kamelos” come “cammello”, mentre l’esatto significato di “kamelos” è “grossa fune utilizzata per l’attracco delle navi”.
Non sarebbe neanche l'unico errore del Santo Patrono dei traduttori.
Mi sovvengono la cornuta facies di Mosè; ed il bue e l'asinello.
Buona giornata

ECG
Non ho parole....
Il fatto che siano esistiti errori di traduzione nella storia della cultura occidentale renderebbe "attendibile" QUALUNQUE altra spiegazione invocante un errore di traduzione?!?!?
Chi applica questa logica (!) dovrà accettare anche la seguente deduzione: nella storia della cultura occidentale (specie nel medioevo) sono state proposte in innumerevoli occasioni etimologie tanto fantasiose quanto errate; ERGO anche questa è (attendibilmente) errata.
Quanto al granturco, aggiungo la nota di coloritura dialettale: in mantovano si chiama formenton (= "frumentone")
Il fatto che siano esistiti errori di traduzione nella storia della cultura occidentale renderebbe "attendibile" QUALUNQUE altra spiegazione invocante un errore di traduzione?!?!?
Chi applica questa logica (!) dovrà accettare anche la seguente deduzione: nella storia della cultura occidentale (specie nel medioevo) sono state proposte in innumerevoli occasioni etimologie tanto fantasiose quanto errate; ERGO anche questa è (attendibilmente) errata.
Quanto al granturco, aggiungo la nota di coloritura dialettale: in mantovano si chiama formenton (= "frumentone")
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Cerchiamo di fare un po’ d’ordine.
Quindi gl’inglesi chiamavano il mais turkey wheat/corn perché pensavano che provenisse dalla Turchia o, più genericamente, dal Medioriente. Per lo stesso motivo hanno chiamato turkey il tacchino.
E quindi, anche se granturco provenisse da turkey wheat/corn, non vi sarebbe alcun errore di traduzione perché anche gl’inglesi stavano parlando di grano della Turchia e non di tacchini.
Veniamo al DELI.
Il DELI dice, in sintesi, che vi sono due ipotesi sull’origine del nome granturco.
La prima, quella comunemente accettata, è quella in cui turco sta per ‘straniero, forestiero, esotico’.
Ma [conclude il DELI] la questione non si può considerare pienamente risolta (nonostante tutte le obiezioni sopraelencate tra parentesi). Tutto questo perché continua ad essere sostenibile la spiegazione tradizionale turco = forestiero (cfr. Messedaglia, Notizie storiche sul mais).
I tacchini quindi continuano a non c'entrarci nulla col nome del mais…
Fuori tema:
Avevo replicato anche all'ultimo intervento di Fausto ma Bue mi ha preceduto...
Questa citazione dice che gl’inglesi chiamavano turkey una specie di tacchino importato dal Madagascar, via Turchia, da mercanti mediorientali noti come “mercanti turchi”. Per lo stesso motivo, cioè per essere arrivato in Inghilterra tramite il Nord Africa in mano ai “turchi”, fu dato lo stesso nome al tacchino, di origine americana, introdotto nel Vecchio continente dagli spagnoli. E per lo stesso motivo, cioè per essere arrivato in Inghilterra tramite i turchi, è stato chiamato così, in un primo tempo, il mais.u merlu rucà ha scritto:turkey
1541, "guinea fowl" (Numida meleagris), imported from Madagascar via Turkey, by Near East traders known as turkey merchants. The larger North American bird (Meleagris gallopavo) was domesticated by the Aztecs, introduced to Spain by conquistadors (1523) and thence to wider Europe, by way of North Africa (then under Ottoman rule) and Turkey (Indian corn was originally turkey corn or turkey wheat in Eng. for the same reason). The word turkey was first applied to it in Eng. 1555 because it was identified with or treated as a species of the guinea fowl.
Quindi gl’inglesi chiamavano il mais turkey wheat/corn perché pensavano che provenisse dalla Turchia o, più genericamente, dal Medioriente. Per lo stesso motivo hanno chiamato turkey il tacchino.
E quindi, anche se granturco provenisse da turkey wheat/corn, non vi sarebbe alcun errore di traduzione perché anche gl’inglesi stavano parlando di grano della Turchia e non di tacchini.
Veniamo al DELI.
Il DELI dice, in sintesi, che vi sono due ipotesi sull’origine del nome granturco.
La prima, quella comunemente accettata, è quella in cui turco sta per ‘straniero, forestiero, esotico’.
La seconda ipotesi del DELI, che coincide con quella della citazione del merlu rucà, è quella del preciso riferimento ai turchi ed è confortata dalle parole del Fuchs: "E Grecia autem et Asia in Germania venit, unde Turcicum frumentum appellatum est".Il DELI ha scritto:Tuttavia diverse considerazioni (il nome di turcicum frumentum dato nel 1537 al grano saraceno, di commercio medievale; la mancanza di testimonianze precise sull’accezione di ‘esotico’, che turco avrebbe avuto nel passato; il preciso riferimento del Fuchs [vedi seconda citazione di Marco] e d’altri sulla provenienza del mais dai paesi europei e asiatici soggetti ai Turchi, cioè, genericamente, dalle Indie) hanno indotto C. Abegg-Mengold a respingere questa tradizionale spiegazione.
Ma [conclude il DELI] la questione non si può considerare pienamente risolta (nonostante tutte le obiezioni sopraelencate tra parentesi). Tutto questo perché continua ad essere sostenibile la spiegazione tradizionale turco = forestiero (cfr. Messedaglia, Notizie storiche sul mais).
I tacchini quindi continuano a non c'entrarci nulla col nome del mais…
Fuori tema:
Avevo replicato anche all'ultimo intervento di Fausto ma Bue mi ha preceduto...
Ultima modifica di bubu7 in data ven, 14 dic 2007 13:23, modificato 2 volte in totale.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
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