C’è chi non si rassegna e coraggiosamente adopera serviente, in un contesto tutt’altro che scherzoso: si veda qui. Ne trascrivo questa frase (grassetto mio):
L’accesso avviene da qualsiasi componente cliente connessa alla rete Internet tramite una chiamata URL trasferita, via protocollo di trasferimento di un ipertesto (http), al serviente che supporta ed esegue l’applicazione.
La parola è ripetuta quattro volte nel documento, che peraltro usa anche navigatore e non browser, com’è giusto.
In altri siti è ripetuta una frase ripresa da Wikipedia:
Un server (detto in italiano anche servente o serviente) è una componente informatica che fornisce servizi ad altre componenti...
Il caso del documento citato sopra è comunque interessante, perché dimostra che anche nell’ambito di documenti seri si possono introdurre novità (non ufficialmente registrate) che vanno contro l’uso imperante.
Ancora su «serviente»
Moderatore: Cruscanti
Ancora su «serviente»
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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