«Una volta tanto»
Moderatore: Cruscanti
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Segnalo la locuzione una volta tanto che compare all'art. 5 dello statuto della D.A. (lo riporto per completezza: i soci si distinguono in: ...omissis... soci perpetui, che pagano una volta tanto una determinata quota).
Personalmente lo trovo molto elegante ed efficace sinonimo di "una tantum" (cha ha sostituito nella prima stesura ottocentesca dello statuto? Non ho elementi per affermarlo, ma è ragionevole pensare che così sia andata!), percepito, quest'ultimo, da molti, come "una volta ogni tanto".
Personalmente lo trovo molto elegante ed efficace sinonimo di "una tantum" (cha ha sostituito nella prima stesura ottocentesca dello statuto? Non ho elementi per affermarlo, ma è ragionevole pensare che così sia andata!), percepito, quest'ultimo, da molti, come "una volta ogni tanto".
Sí, diffusissima, tanto che non capisco bene la segnalazione di Gino...Federico ha scritto:È una locuzione molto diffusa, no?Gino Zernani ha scritto:Segnalo la locuzione una volta tanto

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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In effetti il punto era proprio quello riportato da Bue.
Una volta tanto può "sostituire" efficacemente una tantum (a maggior ragione in un atto commerciale, lo statuto in questione)?
Dopo un attimo di iniziale disorientamento, m'era parso di sì, sebbene le mie personalissime ricerche si siano limitate a qualche vocabolario.
Ad esempio intendendo quel "tanto" come sostantivo che designa una "determinata" somma (misura) da determinare. Quanto alla frequenza della somma: una volta! [cfr. alla voce "tanto" Garzantilinguistica e Conciso Treccani, che si spinge oltre: "due, tre volte tanto= il doppio, il triplo" e anche "un t.(spesso nelle forme latinizzate una tantum;)" e, aggiungo io, in frasi del tipo "Ubbidisci! una volta tanto!" Non vuol forse dire: ubbidisci, per una volta (una e una sola)!?]
Ora mi piacerebbe sapere come motivate la vostra (contraria e privata) posizione: nella peggiore delle ipotesi chiederemo una modifica allo statuto della Dante...
La riflessione su come taluni usano una tantum (una volta ogni tanto) era pindarica.
Una volta tanto può "sostituire" efficacemente una tantum (a maggior ragione in un atto commerciale, lo statuto in questione)?
Dopo un attimo di iniziale disorientamento, m'era parso di sì, sebbene le mie personalissime ricerche si siano limitate a qualche vocabolario.
Ad esempio intendendo quel "tanto" come sostantivo che designa una "determinata" somma (misura) da determinare. Quanto alla frequenza della somma: una volta! [cfr. alla voce "tanto" Garzantilinguistica e Conciso Treccani, che si spinge oltre: "due, tre volte tanto= il doppio, il triplo" e anche "un t.(spesso nelle forme latinizzate una tantum;)" e, aggiungo io, in frasi del tipo "Ubbidisci! una volta tanto!" Non vuol forse dire: ubbidisci, per una volta (una e una sola)!?]
Ora mi piacerebbe sapere come motivate la vostra (contraria e privata) posizione: nella peggiore delle ipotesi chiederemo una modifica allo statuto della Dante...
La riflessione su come taluni usano una tantum (una volta ogni tanto) era pindarica.
Se cosi` fosse, il destinatario sarebbe ben felice di ubbidire, dato che quella sarebbe la prima ma anche ultima volta che glielo si chiede!Gino Zernani ha scritto:"Ubbidisci! una volta tanto!" Non vuol forse dire: ubbidisci, per una volta (una e una sola)!?]
Non e` cosi. A mio avviso l'espressione sta a significare "ubbidisci almeno una volta [visto che non lo fai mai]", che e` ben diverso da "ubbidisci solo per questa volta [e poi mai piu`]"
L'espressione "una volta tanto" ha una sfumatura di "finalmente"- o meglio di "era ora" - a mio avviso. Lei direbbe: "Una volta tanto mi devono asportare un rene", o frasi di questo genere riguardanti situazioni sgradevoli che si verificano "una volta sola"? Frasi come "La juventus vince sempre, una volta tanto ha perso pure lei" non significa che non perdera` mai piu`, e in genere sottende un certo compiacimento nell'evento infausto da parte di chi pronuncia la frase.
Per me scrivere "devi pagare questa tassa una volta tanto" implica che la persona a cui ci si rivolge abitualmente non paga le tasse, non che quella tassa va pagata una sola volta e mai piu`.
Arianna ci dà un sinonimo dell’espressione molto piú acconcio di qualsiasi verbosità: ‘almeno [per] una volta’ mi sembra riassumere perfettamente il senso di ‘una volta tanto’. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Non sono d'accordo: certamente l'espressione significa, come avevo scritto nell'intervento precedente, "almeno per una volta " dal punto di vista meramente numerico del conteggio delle volte, ma ha a mio avviso anche l'ineliminabile connotazione di "una buona volta" o di "tanto per cambiare".Marco1971 ha scritto:Arianna ci dà un sinonimo dell’espressione molto piú acconcio di qualsiasi verbosità: ‘almeno [per] una volta’ mi sembra riassumere perfettamente il senso di ‘una volta tanto’.
Ad esempio, non si può sostituire "La moka appena comprata andrebbe usata a vuoto almeno una volta, prima di fare il caffè" con "La moka appena comprata andrebbe usata a vuoto una volta tanto, prima di fare il caffè"
Non a caso, in italiano non esiste una polirematica che traduca una tantum: in Italia il suo uso non sarebbe mai indicato. Meglio allora usare la locuzione latina fingendo che la realtà corrisponda al suo significato, senza però rendere quest'ultimo troppo palese e comprensibile come succederebbe dicendo una volta soltanto, perché altrimenti il contrasto sarebbe troppo stridente (cfr. condoni).
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Così messa non direi neppure "Una tantum mi devono asportare un rene".Bue ha scritto:L'espressione "una volta tanto" ha una sfumatura di "finalmente"- o meglio di "era ora" - a mio avviso. Lei direbbe: "Una volta tanto mi devono asportare un rene", o frasi di questo genere riguardanti situazioni sgradevoli che si verificano "una volta sola"?
Capisco di avervi portato fuori rotta.
Non discuto dell'uso generico ed "esortativo" di "una volta tanto ubbidisci!", ma di quello specifico rinvenuto nello statuto in questione.
Errore tipografico o cos'altro?
E dunque: è possibile intenderla (per) una volta (un) tanto, in quel particolare atto che stabilisce, delle somme, l'entità e la frequenza?
Rivedo comunque la mia prima notazione: sicuramente la locuzione non pare efficace.
P.s. Bue caro, io che una levata di scudi avea fatta, per trar d'impaccio il padre putativo suo - benemerito fondatore della Società: per tutta risposta lei che fa? me la cassa di netto!

Posso aggiungere un'ipotesi? Oltre ad "almeno per una volta", "una buona volta" e "tanto per cambiare", io sento anche una connotazione di (in questo caso sì, a differenza del tanto spesso frainteso "una tantum") "una volta ogni tanto".Bue ha scritto:…certamente l'espressione significa, come avevo scritto nell'intervento precedente, "almeno per una volta " dal punto di vista meramente numerico del conteggio delle volte, ma ha a mio avviso anche l'ineliminabile connotazione di "una buona volta" o di "tanto per cambiare".
L'esempio "Ubbidisci, una volta tanto" potrebbe essere reso con: "Non ubbidisci mai; almeno qualche volta, ogni tanto, potresti ubbidire!"
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