Daniele ha scritto:Come spesso mi capita non sono sicuro che questa sia la sezione giusta, se così non fosse perdonatemi.
Quelli che sono è una locuzione (ma è una locuzione?

) che ultimamente dilaga, innervosendomi assai.
Al telegiornale l'inviato ci descrive
quelli che sono i pericoli del riscaldamento globale, il politico di turno ci illustra
quelli che sono gli obiettivi del suo partito, e così via. Le tre parolette potrebbero, mi sembra, essere semplicemente omesse, e non capisco perché siano così popolari.
Ma a parte la mia suscettibilità, cercavo di pensare a una frase nella quale la locuzione in questione sia necessaria, o almeno giustificata. Me ne è venuta in mente solo una, e non mi fa neanche gridare di gioia: "Lì, all'angolo, c'è quella che era la mia cartoleria preferita quando ero bambino".
Potrebbero essercene altre?
Sì ce ne sono altre e sono ben illustrate nel libro "Parlare l'italiano" di Edoardo Lombardi Vallauri, che dà questi esempi:
1. Ti espongo brevemente quelli che sono i punti di forza della nuova campagna.
2. In questi anni Leopardi sviluppa quelli che sono i motivi fondamentali della sua poetica.
3. Il libro elenca quelle che sono le maggiori minacce per la pace nel mondo.
dove l'inutile complicazione sintattica di
quelli/quelle che sono potrebbe essere eliminata.
Ma se si riscrivono le frasi in questo modo:
1b. Ti espongo brevemente quelli che dovrebbero essere i punti di forza della nuova campagna.
2b. In questi anni Leopardi sviluppa quelli che saranno i motivi fondamentali della sua poetica.
3b. Il libro elenca quelle che sono ritenute le maggiori minacce per la pace nel mondo.
In 1b. l'introduzione del verbo dovere al condizionale serve a dire che i punti di forza ancora non ci sono. In una situazione in cui la campagna sia ancora allo stato di progetto, la semplice frase 1 (con o senza quelli che sono) sarebbe inappropriata. Lo stesso si può dire della 2b, in cui si avverte che i temi in questione non erano ancora parte della poetica leopardiana, ma lo sarebbero diventati in seguito. Nella 3b si avverte che quelle di cui si parla sono le maggiori minacce secondo l'opinione di qualcuno, e non in senso oggettivo. Insomma la costruzione quelli che... serve ad attribuire a qualcosa una collocazione nel tempo e nel grado di certezza, che sia diversa da quella del resto della frase. Per questo richiede un verbo coniugato con un tempo, un modo o una diatesi diversi da quelli della frase principale, oppure l'aggiunta di un predicato di senso diverso dal semplice essere. Altrimenti, è inutile.
Un altro esempio lo offre Ornella Castellani Pollidori nella
Lingua di plastica:
[...]La funzionalità semantica del sintagma originario è fuori discussione. Si legga il seguente passo di Bruno Migliorini: "In Libia, in Etiopia, in Somalia rimangono non poche tracce linguistiche di quella che fu la colonizzazione italiana, appoggiata anche alla residua presenza di connazionali". L'espressione "quella che fu" si riferisce alla modalità e ai caratteri della colonizzazione di cui si parla. E così, per esempio, nella frase "si pensi a quello che è stato il fenomeno dell'eversione negli anni Settanta", col ricorso al sintagma "quello che è stato" s'intende alludere a ciò che ha significato e comportato il fenomeno in questione. L'allusione non sarebbe affatto implicita se la frase sonasse invece "si pensi al fenomeno dell'eversione negli anni Settanta": dove il riferimento si circoscriverebbe al fenomeno in sé.
La tendenza all'abuso del costrutto è in atto dagli anni Settanta.[...]