Mi sembra che sia stato detto tutto al riguardo: esiste un modello di pronuncia (che corrisponde tuttora, con pochissime differenze, al fiorentino emendato) adottato dagli attori, dai doppiatori, da chi presta la voce per documentari, ecc., e accanto a questo (da nessuno parlato spontaneamente) ci sono centinaia di accenti regionali e locali, che vanno benissimo – anzi, sarebbe affettato non conformarvisi – per la comunicazione quotidiana nella zona in cui si risiede. Nella discussione in
Wordreference mi pare che alcuni non abbiano ben chiara la distinzione fra questi due piani.
È certamente sbagliato quel che afferma non ricordo chi: i doppiatori
non adottano una pronuncia milanesizzante, ma, come dice lei, pronunciano senza inflessioni dialettali (almeno quelli piú bravi
) e nel rispetto dei timbri vocalici, ecc.