Product
Moderatore: Cruscanti
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Product
Con riferimento a una griglia industriale, come quelle adoperate nei McDonald ecc., gli americani scrivono "product" per indicare genericamente qualunque tipo di polpetta di carne, filetto di pollo o di pesce che si possa cuocere in grandi quantità in questa maccchina. Per esempio scrivono "load the product" intendendo la collocazione degli hamburger/filetti/ecc. su vassoi da introdurre nella macchina. A me sembra strano dover usare la parola "prodotto", né mi sembra perfetto "cibi" o che so io, ma non riesco a pensare a un altro termine adatto. Qualcuno ha un'idea? O pare strano solo a me chiamare "prodotto" una grande quantità di hamburger/polpette di vario tipo/filetti congelati da introdurre in questa macchina per la loro cottura?
Prodotto non mi urta. Il De Mauro dice: 2a s.m. FO ciò che costituisce il risultato di un processo naturale o di un’operazione umana (industriale o artigianale), spec. in quanto genere di consumo e di mercato.
Vedo anche quest’esempio di Ottieri:
Nuovi prodotti vengono messi in lavorazione, si infittiscono le linee di montaggio.
La genericità del termine mi sembra legittimare l’applicazione al contesto da lei evocato.
Vedo anche quest’esempio di Ottieri:
Nuovi prodotti vengono messi in lavorazione, si infittiscono le linee di montaggio.
La genericità del termine mi sembra legittimare l’applicazione al contesto da lei evocato.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Mi dispiace dover fare infelice Marco, ma alla fine ho scelto "gli hamburger" per quattro motivi:Incarcato ha scritto:Ma un banale alimenti? Troppo generico?
- il redattore del manuale si è tradito a un certo punto scrivendo "patties" anziché "product"
- leggendo i comunicati stampa su questa nuova macchina costruita appositamente per BurgerKing, ho capito che in realtà serve solo per i whopper e roba del genere
- leggendo in rete si vede che si parla di "hambuger di carne/tacchino/pollo/pesce" quindi direi che "hamburger" non si riferisce più al medaglione di carne tritata, ma va bene in generale per qualsiasi tipo di carne nonché per il pesce.
- continua a sembrarmi strano doversi riferire con il termine prodotto a un certo numero di unità identiche di uno stesso prodotto alimentare già pronte per la cottura. (Ho anche visto in rete che viene adoperato il termine pezzatura, ad esempio un girarrosto per polli può cuocere tot pezzature simultaneamente, ma nel mio caso non mi pare adatto.)
Quando tra un paio di settimane sarò a Palermo mi ricorderò di guardare, non appena vado in una macelleria, se sui cartellini usano solo "hamburger" e voglio provare anche a menzionare casualmente "medaglione di pollo" per vedere la reazione del banconista.

Ma Roberto, come vuole – parlo in generale – ch’io sia soddisfatto? La parole forestiere suonano piú naturali agli italiani delle parole che sarebbero «loro», e la profezia castellaniana s’è avverata. Come ho detto, preferirei che in questi casi i termini fossero almeno privati d’ogni elemento superfluo (qui la acca iniziale) e che si scrivesse amburgher. Ma penso che nemmeno lei sia pronto a compiere questo picciol passo. (Io dico l’amburgo, gli amburghi, ma questa è un’altra storia.)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Sul fatto della h iniziale, ho seguito la discussione su harem, ma francamente non capisco perché porsi problemi. Che io sappia nessuno propone di eliminare la h da ho, hai, ha, hanno e anche lei certamente avrà scritto queste quattro parole migliaia di volte nella sua vita. L'importante è capirsi.Marco1971 ha scritto:Ma Roberto, come vuole – parlo in generale – ch’io sia soddisfatto? La parole forestiere suonano piú naturali agli italiani delle parole che sarebbero «loro», e la profezia castellaniana s’è avverata. Come ho detto, preferirei che in questi casi i termini fossero almeno privati d’ogni elemento superfluo (qui la acca iniziale) e che si scrivesse amburgher. Ma penso che nemmeno lei sia pronto a compiere questo picciol passo. (Io dico l’amburgo, gli amburghi, ma questa è un’altra storia.)
Se ha seguito la discussione intitolata arèmme, allora sa perché l’acca iniziale e altre pastoie ortografiche non sono salutari per la lingua italiana. Le quattro forme del verbo avere ho, hai, ha, hanno si possono anche scrivere ò, ài, à, ànno (ma l’uso ha consolidato la prima grafia e sta bene); qui l’acca (o l’accento) serve a distinguere degli omofoni. In hamburger non sussiste ragione pratica di mantenerla.Freelancer ha scritto:Sul fatto della h iniziale, ho seguito la discussione su harem, ma francamente non capisco perché porsi problemi. Che io sappia nessuno propone di eliminare la h da ho, hai, ha, hanno e anche lei certamente avrà scritto queste quattro parole migliaia di volte nella sua vita. L'importante è capirsi.
Quanto a «l’importante è capirsi», le risparmio un lungo discorso, odoroso di belluini costumi.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: Product
In ristorazione il vocabolo è sufficientemente universale (lo adoperiamo quale nome generico di qualsiasi alimento in quantità apprezzabili) da non poter generare errori né incomprensioni. Trovo piuttosto strano che lei lo trovi strano... Insomma, mi spieghi, come intende l'idea di "prodotto"?Freelancer ha scritto:O pare strano solo a me chiamare "prodotto" una grande quantità di hamburger/polpette di vario tipo/filetti congelati da introdurre in questa macchina per la loro cottura?
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Re: Product
Penso che sia questione di contesto e sensibilità linguistica individuale. È normale dire "i prodotti tipici della campagna toscana" e accettabile "non si somministreranno prodotti della ristorazione commerciale, quali cibi precotti e surgelati" (letto or ora in rete), ma diventa strano, secondo me, data la sua genericità, quando si riferisce specificamente a un certo tipo di alimento che può essere indicato con maggiore precisione.Decimo ha scritto:In ristorazione il vocabolo è sufficientemente universale (lo adoperiamo quale nome generico di qualsiasi alimento in quantità apprezzabili) da non poter generare errori né incomprensioni. Trovo piuttosto strano che lei lo trovi strano... Insomma, mi spieghi, come intende l'idea di "prodotto"?Freelancer ha scritto:O pare strano solo a me chiamare "prodotto" una grande quantità di hamburger/polpette di vario tipo/filetti congelati da introdurre in questa macchina per la loro cottura?
Mi sembra strano dire "mettere il prodotto sui vassoi" quando posso dire invece "mettere gli hamburger sul vassoio", mentre non suonerebbe strano "i prodotti di questo fast food sono di qualità pessima", anche se probabilmente si direbbe "in questo fast food servono cibi di qualità pessima".
Insomma è la genericità di prodotto che me lo fa sembrare strano nei casi in cui si possono adoperare termini più specifici.
Re: Product
A me non sembra così strano.Freelancer ha scritto: Mi sembra strano dire "mettere il prodotto sui vassoi" quando posso dire invece "mettere gli hamburger sul vassoio",
[...]
Insomma è la genericità di prodotto che me lo fa sembrare strano nei casi in cui si possono adoperare termini più specifici.
Se sto parlando di hamburger: modalità di preparazione, tecniche... a un certo punto, per variare e non ripetere sempre hamburger, posso benissimo usare prodotto dicendo: "mettere il prodotto sui vassoi".

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
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Re: Product
L'eventuale [non] impiego della variatio nella redazione (o traduzione) di testi tecnici è croce e delizia di quei [pochissimi] scrittori (o traduttori) che riflettono su questo aspetto.bubu7 ha scritto:A me non sembra così strano.Freelancer ha scritto: Mi sembra strano dire "mettere il prodotto sui vassoi" quando posso dire invece "mettere gli hamburger sul vassoio",
[...]
Insomma è la genericità di prodotto che me lo fa sembrare strano nei casi in cui si possono adoperare termini più specifici.
Se sto parlando di hamburger: modalità di preparazione, tecniche... a un certo punto, per variare e non ripetere sempre hamburger, posso benissimo usare prodotto dicendo: "mettere il prodotto sui vassoi".

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