Come bisogna interpretare il fatto?
Il negoziante li chiama con un termine inglese che ha tentato di rendere comprensibile, con scarsissimo successo?
O davvero usa questo termine?
De l’intrare l’ampiezza niun inganna: printare è graditizzato. Chi piú si stupisce?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Marco1971 ha scritto:De l’intrare l’ampiezza niun inganna: printare è graditizzato. Chi piú si stupisce?
Come? Dice che printare è riportato in un dizionario? Non ci credo, lei si prende gioco di noi.
No, no, è nel supplemento 2007 del GRADIT (marcato come gergale). Giuro.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Certo che è usato, almeno gergalmente, se perfino in francese si sente dire printer (= printare). La differenza è che i dizionari italiani registrano queste cose, mentre i dizionari francesi no.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Come diceva quella pubblicità: "questo lo ignoro": ma cosa voleva dire quel cartello? Ciddí vergini?
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.