Pippati? Che vuol dire?"Perché questo tipo di poliziotto è uno che sa stare alla pari [...], è uno che tra pippati e poveracci (tra le strutture e le sovrastrutture di organizzazione della paura) sa dove mettere gli artigli".
«Pippato»
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«Pippato»
Intervista a Pietro Taricone, su Panorama di questa settimana. A pagina 258 descrive il personaggio, un poliziotto, che interpreta in una serie televisiva ambientata nelle zone più difficili della periferia napoletana.
Probabilmente da pippare:
Quindi un pippato dovrebbe essere uno che assume cocaina.Il GRADIT ha scritto:pippare gerg., fiutare, inspirare cocaina.
pippata gerg., assunzione di cocaina.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Sí, ma con specifico riferimento alla cocaina, sembra.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Certamente sì, ma solo perché oggi la cocaina è di moda. In realtà si può pippare qualsiasi stupefacente in polvere, e in questo senso mi sento di contraddire il GRADIT. Negli anni 70 e 80 si pippava anche molta eroina…Marco1971 ha scritto:Sí, ma con specifico riferimento alla cocaina, sembra.
Grazie della precisazione, caro Daniele.
Il termine mi era ignoto... Gli è che non frequento certi ambienti... 


Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Forse. Il GRADIT non fa scialo di notizie al riguardo:CarloB ha scritto:Suppongo che pippare abbia un'origine regionale: laziale? Campana?
[1988; der. di pippa con ¹-are] ...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
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- u merlu rucà
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Da un lat. pop. *PIPPARE , dal classico PIPARE 'pigolare', termine di origine onomatopeica, attestato nel tardo latino col significato di 'cinguettare' e 'suonare il flauto'. Con l'introduzione del tabacco vi è stato il passaggio semantico a 'fumare la pipa' e con la diffusione delle droghe ad 'aspirare, fiutare'.
Azzardo un'ipotesi: lo strumento per pippare è generalmente costituito da una banconota arrotolata, che infilata in una narice, viene usata per inalare la polvere. I ricchi consumatori abituali spesso usano una cannuccia di metallo, o d'argento, che a una delle due estremità si ingrossa, diventando una sorta di piccola sfera, che trova più comodamente alloggio nella narice. Questo strumento può ricordare una pipa, anche se vagamente, e la pipa, ci dice il De Mauro in linea viene chiamata anche pippa. Un altro strumento per pippare, forse in uso nel passato, è un piccolissimo cucchiaino, che credo si usasse anche per il tabacco da fiuto, con il quale si raccoglieva una dose e la si portava alla narice. Anche il cucchiaino potrebbe ricordare una pipa. È un'ipotesi troppo fantasiosa?
- u merlu rucà
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E' tutto riconducibile al latino medievale PIPA 'tubo' (in fin dei conti anche una banconota arrotolata ricorda un tubo
) e anche 'botte, barile' (per quest'ultimo significato vedi nel TLIO s.v. PIPPA)
PIPPA s.f.
0.1 pippa, pippe.
0.2 Fr. ant. pipe, pippe 'botte, barile' (Cella, Anglismi). || Cfr. 0.6 N.
0.3 Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.); Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.).
0.6 N La precedenza della documentazione fr., dal 1306 (cfr. TLF s.v. pipe), rende preferibile il francesismo piuttosto che il prestito dall'ingl. pipe 'barile (con il suo contenuto o come misura di capacità)', att. dal 1372 (cfr. OED s.v. pipe 2).
Cfr. Cella, Anglismi.
Doc. esaustiva.
0.7 1 [Mis.] Recipiente a doghe per liquidi e per aridi (con il suo contenuto o come misura di capacità); [specif.:] pippa di grana: recipiente e unità di misura per la commercializzazione della polvere tintoria, in uso nelle Fiandre.
0.8 Roberta Cella 23.10.2003.
1 [Mis.] Recipiente a doghe per liquidi e per aridi (con il suo contenuto o come misura di capacità); [specif.:] pippa di grana: recipiente e unità di misura per la commercializzazione della polvere tintoria, in uso nelle Fiandre.
[1] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 88.9: Demo a Giannino di Tripoli per due pippe di vino, l'una bianco, l'altra vermelio che compramo da lui per nostro usare nel'ostello...
[2] Gl Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 239.25: Una pippa di grana sì si intende in Fiandra una botticella lunghetta di fusto, in che vi puote avere dentro da libbre 200 in 250 di grana.

PIPPA s.f.
0.1 pippa, pippe.
0.2 Fr. ant. pipe, pippe 'botte, barile' (Cella, Anglismi). || Cfr. 0.6 N.
0.3 Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.); Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.).
0.6 N La precedenza della documentazione fr., dal 1306 (cfr. TLF s.v. pipe), rende preferibile il francesismo piuttosto che il prestito dall'ingl. pipe 'barile (con il suo contenuto o come misura di capacità)', att. dal 1372 (cfr. OED s.v. pipe 2).
Cfr. Cella, Anglismi.
Doc. esaustiva.
0.7 1 [Mis.] Recipiente a doghe per liquidi e per aridi (con il suo contenuto o come misura di capacità); [specif.:] pippa di grana: recipiente e unità di misura per la commercializzazione della polvere tintoria, in uso nelle Fiandre.
0.8 Roberta Cella 23.10.2003.
1 [Mis.] Recipiente a doghe per liquidi e per aridi (con il suo contenuto o come misura di capacità); [specif.:] pippa di grana: recipiente e unità di misura per la commercializzazione della polvere tintoria, in uso nelle Fiandre.
[1] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 88.9: Demo a Giannino di Tripoli per due pippe di vino, l'una bianco, l'altra vermelio che compramo da lui per nostro usare nel'ostello...
[2] Gl Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 239.25: Una pippa di grana sì si intende in Fiandra una botticella lunghetta di fusto, in che vi puote avere dentro da libbre 200 in 250 di grana.
In effetti, oltre all'inglese pipe: tubo, anche in italiano c'è pipetta, dal De Mauro in linea
Un tubetto, proprio come quello che si usa per pippare.tubetto di vetro o di plastica con uno strozzamento a un’estremità, usato nella tecnica di laboratorio per prelevare piccole quantità di liquido mediante aspirazione, spec. con un cappuccio di gomma, e se graduato, per misurare il liquido prelevato.
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