Sponsors
Moderatore: Cruscanti
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Sponsors
Un giornale romano a distribuzione gratuita titolava:
Cercasi sponsors
Povera lingua mia, ti hanno ridotto proprio una "monnezza"!
Passi per il "cercasi", in luogo della forma corretta cercansi; ma quello sponsors... credono sia... inglese; sponsor è latino, amici, e se si vuole "pluralizzare" si deve scrivere sponsores.
Cercasi sponsors
Povera lingua mia, ti hanno ridotto proprio una "monnezza"!
Passi per il "cercasi", in luogo della forma corretta cercansi; ma quello sponsors... credono sia... inglese; sponsor è latino, amici, e se si vuole "pluralizzare" si deve scrivere sponsores.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Oppure, come proponeva il Castellani e come pratico io, s’italianizza nel modo piú naturale possibile in lo sponsóre, gli sponsóri.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Concordo con lei, caro Marco, ho notato, però, che i vocabolari (tutti?) lo attestano sostantivo maschile invariabile.Marco1971 ha scritto:Oppure, come proponeva il Castellani e come pratico io, s’italianizza nel modo piú naturale possibile in lo sponsóre, gli sponsóri.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Certo, nella forma sponsor è invariabile. Ma perché non farne sponsóre, regolare (come migliaia di parole latine in -or, che in italiano danno -ore)?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Giustissimo, Marco. C'è da augurarsi che i lessicografi si "convincano" e lo attestino nei vocabolari...Marco1971 ha scritto:Certo, nella forma sponsor è invariabile. Ma perché non farne sponsóre, regolare (come migliaia di parole latine in -or, che in italiano danno -ore)?
Ma non ci spero.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Non lo faranno, a meno che qualcuno, giornalista – occorre ricordare che la lingua, oggi, la fanno i giornalisti, non piú gli scrittori? – cominci a usare sponsóre. In tal modo diventerebbe presto d’uso comune. Ma, come dice lei, c’è poca speranza.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: Sponsors
Il termine ci è pervenuto dall’inglese nella seconda metà del Novecento. Nel plurale va quindi trattato come un anglicismo integrale. Il rifarsi all’etimologia e proporre un improbabile plurale latino evidenzia una mancata comprensione dei più elementari meccanismi linguistici.Fausto Raso ha scritto:... ma quello sponsors... credono sia... inglese; sponsor è latino, amici, e se si vuole "pluralizzare" si deve scrivere sponsores.
Diverso è il caso degli adattamenti riportati da Marco: per secoli la lingua ha adottato questa strategia di assorbimento dei forestierismi anche se oggi è molto più restia a usarla; non solo non la usano i giornalisti ma anche i letterati (neanche questi ultimi, mi sembra, usano la forma adattata).
Per gli anglicismi nel passato si tendeva ad adottare il plurale inglese: quindi sponsors; oggi si tende a farli invariabili (gli sponsor) ed è questa la scelta consigliabile.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Re: Sponsors
Buongiorno a tutti.
Primo intervento da parte mia, su questo forum. Fuori tema, ma spero nella vostra indulgenza.
Sbaglio?
Primo intervento da parte mia, su questo forum. Fuori tema, ma spero nella vostra indulgenza.
Non essendo un esperto direi che "cercansi" è forma contratta per "si cercano", ove il "si" ha valore riflessivo. Mi parrebbe adatta se fossero gli sponsor a cercare sé stessi (l'accento sulla "e" è voluto). Viceversa "cercasi" sta per "si cerca", con il "si" che questa volta regge la forma impersonale. E questa mi sembra decisamente piú plausibile, quantomeno sul piano semantico.Fausto Raso ha scritto:Passi per il "cercasi", in luogo della forma corretta cercansi
Sbaglio?
Benvenuto, Bblue! 
Nell’italiano normale di oggi, i verbi col ‘si’ passivante (non è riflessivo qui, non si cerca sé stessi, ma delle cose sono cercate) con soggetto plurale dovrebbero accordarsi, e quindi cercansi sarebbe da preferire. Tuttavia s’è affermato nell’uso pubblicitario il cercasi tuttofare, come forma cristallizzata, che oggi sarebbe difficile ritenere scorretta.

Nell’italiano normale di oggi, i verbi col ‘si’ passivante (non è riflessivo qui, non si cerca sé stessi, ma delle cose sono cercate) con soggetto plurale dovrebbero accordarsi, e quindi cercansi sarebbe da preferire. Tuttavia s’è affermato nell’uso pubblicitario il cercasi tuttofare, come forma cristallizzata, che oggi sarebbe difficile ritenere scorretta.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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