La ragione dell'invasione dei forestierismi

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Carnby
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La ragione dell'invasione dei forestierismi

Intervento di Carnby »

A mio avviso la ragione a cui risale l'invasione dei forestierismi non adattati, con l'adozione di strutture non conformi alla fonotassi e all'ortografia italiane, è da ricercarsi nel fatto che la lingua italiana (a torto o a ragione) appaia troppo "semplificata" rispetto ad altre lingue europee come l'inglese o il francese ma anche lo spagnolo. Si pensi a casi come typographie, absolu, actualisation: l'aver abolito anche dalle parole dotte certe lettere "inutili" (come j, x, y) e certi nessi consonantici (ph, bs, ct) ha provocato una reazione di rigetto, come se la nostra lingua fosse qualcosa di troppo differente (e non vorrei dire "inferiore") rispetto alle altre lingue europee. Così quelle lettere e quei nessi, cacciati dalla porta, sono rientrati dalla finestra.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Può darsi, ma non penso che sia questo il fattore determinante (tra parentesi, lo spagnolo ha uno dei sistemi ortografici piú funzionali, e in francese bs e ct hanno senso perché si pronunciano [/ps/ e /kt/]). I fattori determinanti, come s’è detto piú volte, vanno ricercati nella scarsa conoscenza delle lingue straniere e nel senso d’inferiorità culturale (derivato, anch’esso, da ignoranza). Speriamo che la scuola di domani faccia bene il suo lavoro.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

Avevo letto da qualche parte che in Francia taluni vorrebbero semplificare l'ortografia delle parole che tanti grattacapi causa agli studenti: diventerebbero per questo piú vulnerabili agli anglismi? :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Le rectifications orthographiques hanno carattere ufficiale e rendono un po’ piú coerente l’incoerente francese (ma sono lievissime modifiche). Per chi legge il francese, si trova tutto qui.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Un'altra questione in qualche modo collegata ad essa è l'escrabile usanza giornalistica di usare solo la prima lettera maiuscola per gli acronimi, creando poi nuove "parole" ortograficamente complesse: per esempio l'Udc ma un deputato udc, tutto minuscolo, come se fosse un aggettivo. Bisogna notare che i giornali in inglese pubblicati in Italia usano normalmente tutte le lettere maiuscole per gli acronimi, come a sancire due regole differenti per le due lingue in questione.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Luca Serianni, nella sua grammatica (I.195.g), ammette tutte e tre le soluzioni:
Le sigle dei partiti politici si scrivono con maiuscole (DC, PCI, MSI), con minuscole (dc, pci, msi), oppure con maiuscola iniziale: Dc, Pci, Msi.
E in quella di Massimo Birattari (Italiano. Corso di sopravvivenza, Milano, Ponte alle Grazie, 2000, p. 70):
I modi di scrivere le sigle variano a seconda delle case editrici, dei giornali, degli enti e delle organizzazioni. Si possono scrivere tutte le lettere maiuscole (ONU), tutte in maiuscoletto ([non posso esemplificare]), tutte in maiuscolo seguite ciascuna da un puntino (O.N.U.), oppure come abbiamo fatto qui sopra, con la prima lettera maiuscola e le altre minuscole, senza puntini (Onu). Questo sistema è attualmente il piú usato, soprattutto nei giornali, che sono i massimi consumatori di sigle. Scritte cosí, le sigle, soprattutto quelle lunghe, non danno troppo nell’occhio, sembrano normali nomi propri (come in effetti sono, nell’uso quotidiano), e non richiedono complicate indagini per stabilire se tutte le lettere corrispondono a una parola (per esempio, Irpef è la sigla di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche; se volessimo usare le maiuscole e i puntini, saremmo obbligati a scrivere I.R.Pe.F., una forma complicata e brutta a vedersi. Non che la cosa in sé sia molto meglio, ma non mettiamoci a fare della demagogia).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

Marco1971 ha scritto:Le rectifications orthographiques hanno carattere ufficiale e rendono un po’ piú coerente l’incoerente francese (ma sono lievissime modifiche).
No, io parlavo di provocazioni (credo) di persone che vorrebbero quasi abolire i vari accenti, tanto per cominciare.

Stiamo parecchio divagando, ma sempre sulla questione degli acronimi ho notato una tendenza a scrivere in minuscolo non solo tutte le lettere della sigla tranne la prima, ma anche, quando la si scioglie, tutte le prime lettere delle parole che la compongono (sempre tranne la prima), anche dove si sarebbe sempre messo tutto maiuscolo: ad esempio Regno unito, Stati uniti e Unione europea. Questa norma è applicata sistematicamente da talune case ortograficamente rigorose, come il manifesto.
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