Anch’io ringrazio
Federico e il buon
Teo il quale, col suo intervento, ci ricorda che un’occhiata alla grammatica del Serianni non fa mai male.
Per comodità, riporto nuovamente le indicazioni del Castelvecchi (VIII.24) (ogni tanto è doveroso sottolineare che la grammatica del Serianni è un’opera eseguita a due mani in cui gli autori si sono suddivisi la compilazione dei capitoli [il capitolo in questione è, appunto, di Alberto Castelvecchi]): “
al di là di è un costrutto […] recente, di origine francese («au delà de»)”.
Marco1971 ha scritto:Mi pare di rammentare d’averlo letto da qualche parte... Ma il Gabrielli dice solo «non piace ai puristi».
Le devo dare un’amichevole tiratina d’orecchi (anzi, due).
Il Gabrielli è uno dei pochi autori che lo ricorda esplicitamente nei suoi dizionari.
Nel suo
Dizionario linguistico moderno (IV ed.) s. v.
di là da dice di
al di là: “…è la traduzione del francese
au delà de”.
Nel Gabrielli bivolume, s. v.
là conferma, a proposito della locuzione: “…sa troppo di francese”.
Marco1971 ha scritto:Il GRADIT dovrà retrodatare la locuzione: come ho detto, c’è già in Goldoni e il dizionario la data al 1908...

La data riportata dal
Gradit si riferisce esclusivamente all’attestazione della locuzione come variante di
aldilà ‘oltretomba’: l’attestazione in Goldoni non è quindi significativa.
