La discussione sulla
sinistra radicale mi riporta alla mente un vocabolo dei primi anni '70:
gruppuscoli. Erano le formazioni di sinistra extraparlamentare, spesso fluide nella composizione e nella denominazione. Il termine venne ripreso pari pari dal francese
groupouscules, che era, se non ricordo male, la denominazione piuttosto spregiativa data da Marchais o da qualche altro esponente di primo piano del PCF nei confronti delle formazioni di estrema sinistra: maoisti, trotzkisti eccetera. Immagino si sarebbe dovuto tradurre
gruppetti (tanto più che contemporaneamente si parlava di
gruppettari per definire gli aderenti ai
gruppuscoli) o meglio ancora
gruppettini (l'originale sembrava suggerire che si trattasse di entità molecolari e insignificanti rispetto alla grande forza del PCF). Invece da noi si ricalcò subitò con
gruppuscoli.
Ma allora non esisteva questa piazza.
