«Juke-box»
Moderatore: Cruscanti
- lostraniero91
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«Juke-box»
Siccome questa parola non è inserita nella lista, vorrei proppore una mia traduzione ma sono a corto di idee. "Scatola Musicale" è ridicola, ma è ciò che mi viene in mente ora.
- lostraniero91
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Segnalo anche la variante di basso uso giubbox. Eravamo quasi arrivati all’adattamento integrale, bastava togliere la x: il giubbo. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Non mi convince. Gli immigrati negli Stati Uniti nei primi decenni del secolo scorso dicevano aisebòcchese (icebox), quindi mi aspetterei l'adattamento giubbòcchese.Marco1971 ha scritto:Segnalo anche la variante di basso uso giubbox. Eravamo quasi arrivati all’adattamento integrale, bastava togliere la x: il giubbo.

In toscano si farebbe giubbòsse, ma, come ho già detto e ripetuto, certi adattamenti di questo tipo appaiono piú accettabili togliendo la consonante finale.
P.S. Vedo che giubbòsse è infatti nel Vocabolario del vernacolo fiorentino. Non lo ricordavo...
P.S. Vedo che giubbòsse è infatti nel Vocabolario del vernacolo fiorentino. Non lo ricordavo...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ripensandoci, è forse meglio il dischiere, che richiama il musichiere, e conserva lo stesso genere di juke-box. A ogni modo l’oggetto stesso sembra un po’ passato di moda...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Perché no? Mi sembra un’interessante proposta.promessainfranta ha scritto:Propongo viniliere. Vi piace?

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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La versione a gettone, naturalmente. L'apparecchio in sé e per sé continua a esistere nella versione elettronica a stato solido. Provi a guardare in rete jukebox/juke-box multimediale.Marco1971 ha scritto:Ripensandoci, è forse meglio il dischiere, che richiama il musichiere, e conserva lo stesso genere di juke-box. A ogni modo l’oggetto stesso sembra un po’ passato di moda...

Sí, ha ragione. E allora viniliere va scartato. Ma rimane valido dischiere (sempre di dischi si tratta, siano essi CD o mp3, nell’immaginario collettivo).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
«Juke-box»
Ho notato che non c’è nella lista dei forestierismi. Nella maggior parte delle lingue prevale l’anglismo, ma in ispagnolo si è tentato di tradurlo con gramola (da Gramola, marchio registrato, a sua volta da gramófono), sinfonola (da sinfonía) o rocola (da Rock-Ola, marchio registrato) anche se la pagina della Guichipedia è titolata, come era prevedibile, jukebox. Devoto tentò un adattamento in giubbox.
Re: «Juke-box»
Sul Dizionario Devoto-Oli, edizione del 1971.
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