«Sono contento che ‹ha› o ‹abbia›»
Moderatore: Cruscanti
«Sono contento che ‹ha› o ‹abbia›»
«Sono profondamente contento che il libro ha / abbia poche pagine»: forse ritorno su una questione frusta e poco appassionante, ma mi - e vi - domando lo stesso: il congiuntivo è d'obbligo o anche l'indicativo è accettabile?
La GGIC (vol. II, p. 420) ha scritto:Il fatto che in frasi di questo tipo [= Gli dispiace che Martina sia già partita; Ero felice che fossero venuti] compaia di regola il congiuntivo dipende dal valore di fondo di questo modo: come abbiamo detto, esso ha la funzione di connotare una frase, o una sua parte, come non-comunicativa. La tematicità inerente di queste frasi subordinate significa al contempo mancanza di autonomia comunicativa, per cui il congiuntivo indirizza l’attenzione verso l’effettiva comunicazione e cioè verso la valutazione personale espressa nella frase principale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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