«Shampoo»
Moderatore: Cruscanti
- lostraniero91
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«Shampoo»
Scusate se apro un filone per una parola già inserita nella lista, ma non è possibile chiamarlo anche "Detergente [per capelli]"?
Non bisogna arrovellarsi sui traducenti quando un forestierismo possiede una forma perfettamente italiana: abbiamo sciampo da gran tempo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- lostraniero91
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- Ferdinand Bardamu
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Mannaggia a me che m’imbarco in discussioni linguistiche fuori da Cruscate. Per avere scritto questa banalità qui sotto un articolo di consulenza linguistica del Treccani:
«Shampoo» è comunemente adattato nella pronuncia in «sciampo». Nessuno dice «sciampú», se non per sfoggio. È, insomma, una parola italiana a tutti gli effetti, sia nella pronuncia, sia nella percezione dei parlanti, per i quali quella «-o» è un morfema tanto quanto la «-o» di «scampo». Se se ne facesse il plurale, per indicare diversi tipi di sciampo, la desinenza diventerebbe dunque «-i», «sciampi». Non fosse per la veste grafica, la sua presenza in italiano sarebbe del tutto inappariscente: mi sembra dunque opportuno sostenere, come fa tra le righe la trattazione del Treccani, la forma adattata «sciampo». Ma intervengono qui anche esigenze promozionali, perciò sarà difficile scalzarne la grafia esotica.
ne ho ricevuto risposte come: «In Italia storicamente solo un certo Benito volle trasformare parole e nomi in italiano. Se è un termine anglosassone non capisco la necessità di italianizzarlo».
(A parte che non è un termine anglosassone…)
«Shampoo» è comunemente adattato nella pronuncia in «sciampo». Nessuno dice «sciampú», se non per sfoggio. È, insomma, una parola italiana a tutti gli effetti, sia nella pronuncia, sia nella percezione dei parlanti, per i quali quella «-o» è un morfema tanto quanto la «-o» di «scampo». Se se ne facesse il plurale, per indicare diversi tipi di sciampo, la desinenza diventerebbe dunque «-i», «sciampi». Non fosse per la veste grafica, la sua presenza in italiano sarebbe del tutto inappariscente: mi sembra dunque opportuno sostenere, come fa tra le righe la trattazione del Treccani, la forma adattata «sciampo». Ma intervengono qui anche esigenze promozionali, perciò sarà difficile scalzarne la grafia esotica.
ne ho ricevuto risposte come: «In Italia storicamente solo un certo Benito volle trasformare parole e nomi in italiano. Se è un termine anglosassone non capisco la necessità di italianizzarlo».

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Secondo me, in questi casi l’unica replica possibile è quella di domna charola (ultimo capoverso).Ferdinand Bardamu ha scritto:Ne ho ricevuto risposte come: «In Italia storicamente solo un certo Benito volle trasformare parole e nomi in italiano. Se è un termine anglosassone non capisco la necessità di italianizzarlo».(A parte che non è un termine anglosassone…)

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C'è una bella differenza tra il dire 'i fascisti guidavano pure loro' e 'i fascisti si opponevano ai forestierismi'. Chi ribatte a una critica richiamandosi all'autarchia linguistica del periodo fascista non per semplice sentito dire ma perché è al corrente delle liste di proscrizione che venivano emanate dall'Accademia Reale e delle multe imposte agli esercizi che usavano insegne straniere (e si noti che al quel tempo il pericolo sembrava venisse soprattutto dal francese), fa un salto illogico - come hanno fatto anche recentemente perfino il presidente dell'Accademia, Marazzini, e mi sembra addirittura Serianni in un'intervista - paventando il timore che si vogliano reintrodurre questi metodi coercitivi.
La risposta dunque dovrebbe sempre essere che nessuno, nell'Italia di oggi, ha il benché minimo potere di imporre niente a nessuno in campo linguistico (tranne forse un professore agli allievi); l'unica sanzione rimasta e possibile è quella sociale, che colpisce chi scrive facendo errori ortografici (come ha scritto Serianni) o chi usa l'inglese pateticamente (ma in quest'ultimo caso la sanzione sociale verrà solo da strati di persone di cui lui non si cura o non immagina l'esistenza).
La risposta dunque dovrebbe sempre essere che nessuno, nell'Italia di oggi, ha il benché minimo potere di imporre niente a nessuno in campo linguistico (tranne forse un professore agli allievi); l'unica sanzione rimasta e possibile è quella sociale, che colpisce chi scrive facendo errori ortografici (come ha scritto Serianni) o chi usa l'inglese pateticamente (ma in quest'ultimo caso la sanzione sociale verrà solo da strati di persone di cui lui non si cura o non immagina l'esistenza).
- Ferdinand Bardamu
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Osservazione che calza a pennello, dato che la persona che mi ha criticato ha aggiunto: «Il problema più grave in Italia non è certo l'uso della "grafia esotica", ma il fatto che nel 2015 la gente non distingua "è" verbo da "e" congiunzione».Freelancer ha scritto:… l'unica sanzione rimasta e possibile è quella sociale, che colpisce chi scrive facendo errori ortografici (come ha scritto Serianni)…
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Quale «prontuario», scusi?Apani ha scritto:Dovete seriamente provvedervi di quel prontuario, se non volete continuare a farvi mettere in piedi in testa in pubblico...

E poi non si tratta di «far[ci] mettere i piedi in testa in pubblico», caro Apani: chi ricorre a tali argomentazioni, è cosí palesemente sprovvisto di basi che, per «convincerlo», bisognerebbe costringerlo ad anni di studi sull’argomento…

Parlo del prontuario di risposte antiluogocomuniste, si ricorda?
E io sono assolutamente convinto delle idee tanto zelantemente ribadite su questo foro, ma finché non si troverà modo di insinuarle pacificamente fra la popolazione, resteranno solo assurdità concepite da menti estremiste ed anacroniste.
E io sono assolutamente convinto delle idee tanto zelantemente ribadite su questo foro, ma finché non si troverà modo di insinuarle pacificamente fra la popolazione, resteranno solo assurdità concepite da menti estremiste ed anacroniste.
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