Gra-tu-i-to o gra-tui-to?

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Fausto Raso
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Gra-tu-i-to o gra-tui-to?

Intervento di Fausto Raso »

Spero che qualcuno possa spiegarmi il motivo per cui buona parte dei vocabolari (forse tutti) dividono in sillabe il termine "gratuito" come segue: gra-tui-to. Tale divisione, a mio avviso, è errata: il gruppo "ui" non è dittongo ma iato. La divisione sillabica corretta dovrebbe essere, quindi, gra-tu-i-to. Una "legge" grammaticale stabilisce, infatti, che si ha iato (due sillabe, per tanto, non una) dall'incontro di due vocali deboli o molli (i, u) quando sulla prima delle due cade l'accento (tonico o grafico): fu-i; cu-i; lu-i. Non è il caso di gratùito?

Riporto anche quanto scrive Aldo Gabrielli:
"Non si ha dittongo ma IATO quando avviene l'unione di una vocale dura
(a,e,o) con una molle (i,u) e viceversa e l'accento cade sulla molle (pa-ù-ra);
quando c'è l'unione di due vocali dure (bo-a-to); quando avviene l'unione di due
vocali molli e l'accento cade sulla prima: flù-i-do; fù-i; cù-i; lù-i".
A chi bisogna dare ascolto, al Gabrielli o ai vocabolari?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Infarinato le saprà rispondere meglio di me. Per me, a meno di pronunciare, alla latina, gratuíto, la divisione riportata dai dizionari non mi pare eccepible, anche perché nella pronuncia (data per prima dal DOP) gratúito, la i non credo abbia valore vocalico e quindi pienamente sillabico. Ma non mi spingo oltre. Ricordo solo che il concetto di sillaba non è cosí semplice come spesso ci si vuole far credere...
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Infarinato
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Re: Gra-tu-i-to o gra-tui-to?

Intervento di Infarinato »

Fausto Raso ha scritto:Riporto anche quanto scrive Aldo Gabrielli:
"Non si ha dittongo ma IATO quando avviene l'unione di una vocale dura
(a,e,o) con una molle (i,u) e viceversa e l'accento cade sulla molle (pa-ù-ra);
quando c'è l'unione di due vocali dure (bo-a-to); quando avviene l'unione di due
vocali molli e l'accento cade sulla prima: flù-i-do; fù-i; cù-i; lù-i".
Il Serianni non sembra fare quest[’ultim]a distinzione (cfr. Grammatica italiana, §§I.48–55 e I.60).

Tuttavia, la definizione tradizionale di dittongo e iato è cosí cervellotica che mi rifiuto d’indagare oltre: foneticamente, /'ui/ è un dittongo. La rimando a un mio vecchio intervento.
Fausto Raso
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Re: Gra-tu-i-to o gra-tui-to?

Intervento di Fausto Raso »

Infarinato ha scritto: Tuttavia, la definizione tradizionale di dittongo e iato è cosí cervellotica che mi rifiuto d’indagare oltre: foneticamente, /'ui/ è un dittongo. La rimando a un mio vecchio intervento.
A questo punto mi domando (e le domando): un insegnante (di qualunque ordine e grado) come deve regolarsi nella correzione dell' "a capo" di gratuito?

Per la cronaca: anche il "Dizionario linguistico grammaticale e dei sinonimi e contrari", dell'Istituto Geografico De Agostini, fa la medesima distinzione del Gabrielli.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Dimenticavo: foneticamente sento /ui/ dittongo se pronuncio gratuito alla latina, vale a dire con l'accento sulla "í" gratuíto (gra-tuí-to).
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Intervento di Infarinato »

Fausto Raso ha scritto:Dimenticavo: foneticamente sento /ui/ dittongo se pronuncio gratuito alla latina, vale a dire con l'accento sulla "í" gratuíto (gra-tuí-to).
In quel caso, invece, foneticamente è uno iato /gra.tu.'i.to/… a meno che non lo pronunci (ovvove! :D) /gra.'twi.to/ con «dittongo ascendente», che sul piano fonetico è semplicemente una «sequenza eterofonica» contoide - vocoide.
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Re: Gra-tu-i-to o gra-tui-to?

Intervento di Infarinato »

Fausto Raso ha scritto:A questo punto mi domando (e le domando): un insegnante (di qualunque ordine e grado) come deve regolarsi nella correzione dell' "a capo" di gratuito?
Sul piano meramente ortografico, mi atterrei alla definizione [tradizionale] del Serianni, seguíta —mi pare— dalla stragrande maggioranza dei dizionari moderni, ovverosia gra-tui-to.
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Intervento di Incarcato »

Comunque, continua a riemergere la difficoltà di distinguere foneticamente (e fonicamente) tra /i/ e /j/, a meno di casi specifici (lo stesso vale per /u/, /w/).

Lo stesso Canepari, nel suo DiPI, spessissimo dà entrambe le varianti, segno che la distinzione, anche per orecchie allenate, è parecchio labile — ripeto, nella maggioranza dei casi —. Io credo non sia assurdo sostenere che /j,w/ dovrebbero essere considerati dei semifonemi.
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Carnby
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Re: Gra-tu-i-to o gra-tui-to?

Intervento di Carnby »

Fausto Raso ha scritto:Spero che qualcuno possa spiegarmi il motivo per cui buona parte dei vocabolari (forse tutti) dividono in sillabe il termine "gratuito" come segue: gra-tui-to. Tale divisione, a mio avviso, è errata: il gruppo "ui" non è dittongo ma iato. La divisione sillabica corretta dovrebbe essere, quindi, gra-tu-i-to.
In casi come questi sarebbe meglio non dividere mai. Nella teoria grammaticale si tratta d'ïato, ma in metrica poetica e nella pronuncia di fatto si può avere benissimo il dittongo (due vocali tautosillabiche).
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