Genere dei prestiti

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Moderatore: Cruscanti

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Diana.
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Genere dei prestiti

Intervento di Diana. »

Intanto salve a tutti, mi sono registrata un attimo fa; mi chiamo Diana.
Vorrei che mi aiutaste a risolvere questo dubbio: come si fa a determinare il genere di un termine introdotto nell'italiano dopo essere stato rubato ad un'altra lingua (soprattutto nel caso in cui questa lingua abbia il neutro o non distingua i generi)?
Per capirsi, perchè si dice la hall?
Grazie
Ultima modifica di Diana. in data ven, 22 ago 2008 22:30, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Salve, Diana! Benvenuta! :)

Il genere dei forestierismi crudi di solito dipende dalla parola italiana a cui questi vengono associati. Nel caso di hall dovette influire il genere femminile di sala. Talvolta ci sono oscillazioni piú o meno durature: ad esempio, per qualche tempo, la parola film[e] è stata femminile (cfr la pellicola, che ne è la traduzione letterale). Questa e altre difficoltà pongono le parole straniere non assimilate.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Diana.
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Intervento di Diana. »

E' proprio come pensavo, allora. Però mi domando: (papale papale, scusate se abbasso lo splendido tono di questo forum ma sono un po' stanca) se quando do il genere al prestito ho chiaro il suo sinonimo italiano, chi me lo fa fare di usare il prestito?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

È proprio questo il punto: usiamo forestierismi, in Italia, credendo di essere fini, mentre altro non facciamo che renderci ridicoli (storpiando, di quelle parole, spessissimo persino l’esatta grafia!). Ma tanto di questo s’è parlato che debbo far punto. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Diana.
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Intervento di Diana. »

Io invece non volevo fare considerazioni stilistiche sui prestiti, ma solo risolvere questo quesito senza cadere in quello che mi sembrava un circolo vizioso. Però in effetti non riesco a trovare altra spiegazione.
Comunque grazie :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Di nulla. Non credo ci sia altra spiegazione possibile per determinare il genere, se non, in alcuni casi, l’influsso di lingue culturalmente e geograficamente vicine, come il francese (che tanto ha influito sull’italiano).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Diana.
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Intervento di Diana. »

Marco1971 ha scritto:Di nulla. Non credo ci sia altra spiegazione possibile per determinare il genere, se non, in alcuni casi, l’influsso di lingue culturalmente e geograficamente vicine, come il francese (che tanto ha influito sull’italiano).
In che senso? Intende dire che scegliamo il genere che i francesi hanno dato alle stesso prestito?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

No: intendevo dire che ciò può accadere in determinati casi. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Meyhnach
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Re: Genere dei prestiti

Intervento di Meyhnach »

Diana. ha scritto:Intanto salve a tutti, mi sono registrata un attimo fa; mi chiamo Diana.
Vorrei che mi aiutaste a risolvere questo dubbio: come si fa a determinare il genere di un termine introdotto nell'italiano dopo essere stato rubato ad un'altra lingua (soprattutto nel caso in cui questa lingua abbia il neutro o non distingua i generi)?
Per capirsi, perchè si dice la hall?
Grazie
ciao :) anche io mi sono registrato un attimo fa.

Al di là della teoria di Marco (che comunque è giustissima), personalmente credo che molte volte si scelga un genere che riduca al minimo le ambiguità a livello di pronuncia. Visto che in italiano la parola Hall si legge più o meno "óll", pronunciare "lo óll" o "l'óll" potrebbe creare qualche problema, mentre l'utilizzo del femminile permette di staccare maggiormente le parole e renderle più comprensibili.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Salve, Meyhnach.

Ma allora, seguendo il criterio dell’agevolezza di pronunzia, come giustifichiamo, ad esempio, il week-end? La week-end non pone difficoltà.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Meyhnach
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Intervento di Meyhnach »

hai ragione, mi sono sbagliato. weekend non presenta difficoltà di pronuncia in nessun caso, per il parlante italiano, di conseguenza è naturale che sia maschile come l'equivalente fine settimana. quello che intendevo sottolineare, è che non sempre il genere viene definito in base a quello della parola italiana corrispondente. dipende da come viene recepito ed assimilato
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Il problema è che nel caso specifico week-end è attestato in italiano dal 1905, mentre fine settimana solo dal 1932 (e quest’ultimo ha conosciuto oscillazioni di genere).

D’altra parte, in quanto moderatore di questo foro insieme a Infarinato, mi permetto di segnalarle due cose: le frasi cominciano con la maiuscola e finiscono col punto fermo, il punto interrogativo o il punto esclamativo (o i puntini di sospensione); qui non ci si dà del tu se non per mutuo consenso. La prego di rispettare le regole. Grazie. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Diana.
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Intervento di Diana. »

Noto che il mio dubbio logistico continua a creare perplessità :D
Servirebbe un dizionario di prestiti, ma così, a naso, mi sembra che la tendenza sia a utilizzare il maschile, valicando la regola di Marco (che pure è decisamente sensata).

Un paio di riflessioni (che non portano a niente se non a nuove domande)

divano (maschile) e dogana (femminile) derivano dalla stessa parola persiana diwan. In base alla regola di Marco non vedo perchè dogana dovrebbe prendere il femminile perchè, se è pur vero che significa anche "tassa, gabella", il suo significato originario è ufficio della dogana (e solo così si spiega la sua etimologia, diwan infatti significa tavolo) e non mi viene in mette nessun sinonimo femminile di ufficio tanto diffuso da porter avere avuto un'influenza in quel senso. Nel DELI leggo "La vc. ha la stessa orig. persiana di divano, ma mentre quest'ultimo è arrivato in Italia attraverso il turco osmanali, dogana ha conosciuto il tramite ar. (diwan(a))". Non è detto espressamente, ma mi pare di capire che solo la forma araba presentasse la terminazione -a.
Poi penso a banana e mi verrebbe quasi da dettare una regoletta (ovviamente parziale) sul genere dei prestiti e le terminazioni (e a dire la verità non sarebbe neanche del tutto campata in aria, se si pensa ai plurali latini in -A che passano in italiano al femminile creando la curiosa opposizione singolare-maschile/plurale-femminile di certi termini, ad esempio di uovo)...ma poi penso a sofà e pigiama e mi crolla tutto :(
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Suggerirei, prima di pensare a costruire regole, di leggere alcuni riferimenti che trattano abbastanza ampiamente del genere dei prestiti e delle "regole" per la loro formazione. Ne indico solo due che possono costituire un buon punto di partenza per lo studio:

- Ivan Klajan, Influssi inglesi nella lingua italiana, Olschki: capitolo 4, Il trattamento morfologico dei prestiti integrali.

- Anna M. Thornton, L'assegnazione del genere ai prestiti inglesi in italiano, in Italiano e inglese a confronto, Franco Cesati Editore
Diana.
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Intervento di Diana. »

Grazie :)
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