Il Gabrielli, alla voce Funerale, riporta come prima accezione: «Complesso di cerimonie e atti civili e religiosi per accompagnare al sepolcro un defunto e rendergli tutti gli estremi onori».
Sembra incredibile ma questo vocabolo sembrerebbe caduto quasi in disuso. Tutti gli organi d'informazione (sia televisivi sia cartacei) usano regolarmente il plurale in ogni caso. Al decesso di un qualunque personaggio pubblico, la frase ricorrente è: I funerali si terranno ecc...
Elementare vocabolo soppiantato da un uso errato del suo plurale o vi è qualche motivo (o più d'uno) che io non conosco?
Grazie a chi vorrà dare risposta autorevole a questo mio dubbio.
il gruista
La morte del...funerale?
Moderatore: Cruscanti
Il Battaglia scrive:
Spesso al plur. per indicarne la solennità.
Le piú antiche attestazioni riportate hanno la forma plurale funerali, che si ritrova presso Leopardi e Carducci.
In francese esiste solo il plurale les funérailles, e il Petit Robert spiega che la forma deriva dal latino ecclesiastico funeralia, plurale neutro dell’aggettivo funeralis.
Spesso al plur. per indicarne la solennità.
Le piú antiche attestazioni riportate hanno la forma plurale funerali, che si ritrova presso Leopardi e Carducci.
In francese esiste solo il plurale les funérailles, e il Petit Robert spiega che la forma deriva dal latino ecclesiastico funeralia, plurale neutro dell’aggettivo funeralis.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Se non ho capito male, lo zio Beppe ha un funerale, l'ex-presidente della repubblica dei funerali.
Nella conversazione quotidiana mi sembra che si usi più spesso il singolare: sono andato al funerale del padre di Rossi, al funerale di mio zio Beppe eccetera.
Forse funerali avanza perché i giornalisti della carta stampata e della televisione danno solitamente notizia delle cerimonie funebri che riguardano persone note, inclusi coloro che hanno purtroppo avuto notorietà nei media come, ad esempio, vittime di gravi incidenti sul lavoro o di omicidi efferati e di larga eco.
Nella conversazione quotidiana mi sembra che si usi più spesso il singolare: sono andato al funerale del padre di Rossi, al funerale di mio zio Beppe eccetera.
Forse funerali avanza perché i giornalisti della carta stampata e della televisione danno solitamente notizia delle cerimonie funebri che riguardano persone note, inclusi coloro che hanno purtroppo avuto notorietà nei media come, ad esempio, vittime di gravi incidenti sul lavoro o di omicidi efferati e di larga eco.
I pluralia tantum segnalavano un insieme di 'parti' costituente un 'tutto' – in latino, e in italiano (anche se per quest'ultimo si è inclini alla semplificazione analogica – e le cose si sono assestate diversamente): le nozze le esequie [EXEQUIAE] i funerali (raccolgono più cerimonie – se si vuole: fasi diverse all'interno dello stesso momento –, e per i nostri 'padri', in questi casi, il plurale era più trasparente; oggi il modello latino forse solennizza nella forma e nel contenuto; ma qui il plurale è spia di un'interpretazione originariamente più attenta e, tutto sommato, pratica).
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