«Culture ‹altre›»

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Daniele
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«Culture ‹altre›»

Intervento di Daniele »

Ho sempre pensato che dire culture "altre" sia un vezzo irritante. Io direi semplicemente altre culture, o culture diverse. O invece è legittimo dire culture altre? E da dove viene questo costrutto?
Grazie!
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Scrive il Sabatini-Coletti (DISC):

altro 7. [...] posposto al nome per marcare l’alterità insieme con la diversità: una cultura altra rispetto a quella occidentale.

Un’altra cultura esprime generalmente solo un’aggiunta (come un altro bicchierino); una cultura altra, coll’aggettivo posposto, sottolinea la diversità. La posizione di alcuni aggettivi ha lo stesso valore discriminante: un grand’uomo è diverso da un uomo grande, ecc.

La stessa differenza esiste in francese: une autre culture/une culture autre.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Daniele
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Intervento di Daniele »

Grazie, Marco.
Mi cospargo il capo di cenere, e faccio ammenda, anche se non riesco a cogliere appieno la sfumatura che rende diverse le frasi
Quella giapponese è una cultura altra rispetto a quella occidentale.
e
Quella giapponese è una cultura differente rispetto a quella occidentale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Le due frasi, caro Daniele, hanno lo stesso significato. È solo una possibilità, che può evitare ad esempio ripetizioni.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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