Perché la parola "sugatto" è riportata solo sul Dizionario Garzanti in linea, mentre non si trova sul Treccani, De Mauro e Sabatini Coletti?
Eppure non mi sembra una parola dialettale. Il sugatto si usava tanti anni fa per fare anche le suole delle scarpe, ma mi ricordo che si scivolava facilmente, tant'è che credo venga usato ancora per fare le suoie delle scarpe da ballo.
Cordialità.
Sugatto (Sogatto)
Moderatore: Cruscanti
Sugatto (Sogatto)
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
il qual sorride a non so che Gentucca.
È nel De Mauro, caro Fabio, alla voce sogatto. Il Sabatini-Coletti in linea non lo registra perché è una versione ridotta, mentre si trova nella versione cartacea. Noto che il Devoto-Oli lo marca arcaico o regionale, mentre non ho visto queste marche d’uso negli altri vocabolari.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Si trova anche nel Gabrielli in rete, che, però, rimanda alla voce sogatto.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Non avevo controllato bene dappertutto. Lo Zingarelli 11a vi antepone la croce (che segnala gli arcaismi) e aggiunge dialettale; il De Agostini (ex Sàndron) dice antico regionale; il DISC (Sabatini-Coletti) lo stesso: antico o regionale. Stesso trattamento nel Dàrdano. Il mio Garzanti 1987 lo considera solo antico. Nessuna marca d’uso nel Battaglia, e solo basso uso nel GRADIT. Il Gabrielli bivolume, infine, è in linea con gli altri (voce antica o regionale), e aggiunge: «voce ancor viva in alcuni luoghi d’Emilia e di Toscana per indicare i legacciòli di cuoio usati in campagna per gli scarponi chiodati di vacchetta».
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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