Pronuncia consonanti finali
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Pronuncia consonanti finali
Ho visto che la trascrizione fonetica di sport sul dizionario italiano è
'spɔrt
La cosa non mi torna tanto. Com'è noto gli inglesi ci prendono in giro perché dicono che aggiungiamo sempre una vocale in fondo alle parole inglesi. Pensavo di essere esente da questo vizio ma una prova con un amico irlandese mi ha fatto ricredere. Lui sentiva sempre una vocale, probabilmente breve, in fondo.
Effettivamente ho fatto caso al fatto che le consonanti italiane non terminano mai, ad esempio, tra i denti ma proseguono in gola. Immagino per loro questo sia abbastanza per sentire una vocale breve.
La trascrizione fonetica corretta, perciò, non dovrebbe essere:
'spɔrta
o qualcosa del genere?
Grazie in anticipo
'spɔrt
La cosa non mi torna tanto. Com'è noto gli inglesi ci prendono in giro perché dicono che aggiungiamo sempre una vocale in fondo alle parole inglesi. Pensavo di essere esente da questo vizio ma una prova con un amico irlandese mi ha fatto ricredere. Lui sentiva sempre una vocale, probabilmente breve, in fondo.
Effettivamente ho fatto caso al fatto che le consonanti italiane non terminano mai, ad esempio, tra i denti ma proseguono in gola. Immagino per loro questo sia abbastanza per sentire una vocale breve.
La trascrizione fonetica corretta, perciò, non dovrebbe essere:
'spɔrta
o qualcosa del genere?
Grazie in anticipo
Direi che, quando non è pronunciato alla toscana (spòrte), con una vera e propria ‘e’ finale, si tende ad aggiungere uno scevà: /'spɔrtə/.
Ultima modifica di Marco1971 in data mar, 17 mar 2009 15:51, modificato 1 volta in totale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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I parlanti in generale. I dizionari non trascrivono il suono finale.effeundici ha scritto:Concordo, ma "si tende" chi? Lo fanno anche i dizionari?
Dimenticavo: benvenuto/a!

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ti ringrazio per il benvenuto; scusa se non mi sono presentato.Marco1971 ha scritto:I parlanti in generale. I dizionari non trascrivono il suono finale.effeundici ha scritto:Concordo, ma "si tende" chi? Lo fanno anche i dizionari?
Dimenticavo: benvenuto/a!
Però la cosa è ben strana. I parlanti lo aggiungono SEMPRE ed i dizionari riportano una trascrizione fonetica incompleta! Mi domando a cosa serva la trascrizione fonetica.
Di nulla. Vorrei precisare che, diversamente da altri luoghi della rete, in questo foro ci si dà del lei (com’è scritto nella guida all’uso).effeundici ha scritto:Ti ringrazio per il benvenuto; scusa se non mi sono presentato.



Il fatto è che non si dovrebbe aggiungere lo scevà, ma si fa spontaneamente, poiché le parole italiane escono di norma in vocale.effeundici ha scritto:Però la cosa è ben strana. I parlanti lo aggiungono SEMPRE ed i dizionari riportano una trascrizione fonetica incompleta! Mi domando a cosa serva la trascrizione fonetica.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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A voler essere pignoli, si tratta d’uno scevà «mormorato», [sˈpɔrːtə̤], che non è nient’altro che la [normale (*)] realizzazione fonetica italiana della «soluzione [consonantica] (o «rilascio») udibile» d’un’occlusiva finale, appetto alla realizzazione nativa [britannica] «inesplosa» (con «soluzione/rilascio inudibile», cioè) [ˈspσˑt̺ ̚] o —in isolamento— con rilascio udibile aspirato [ˈspσˑt̺ʰ].Marco1971 ha scritto:Direi che, quando non è pronunciato alla toscana (spòrte), con una vera e propria ‘e’ finale, si tende ad aggiungere uno scevà: /'spɔrtə/.
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(*) «Normale», a voler proprio pronunciare un’occlusiva finale senz’alcuna vocale d’appoggio (i.e., semplificando un po’, [e] al Centro e [ə] nel Meridione).

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