Tanto...quanto
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Tanto...quanto
''Ma non è tanto la mia vita, alla quale in fin dei conti non manca nulla, è quanto il dolore che esiste nell'umanità...''. Quest'uso di tanto e quanto è scorretto, giusto?
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''Ma non è tanto la mia vita, alla quale in fin dei conti non manca nulla, è quanto il dolore che esiste nell'umanità tutta a farmi soffrire, specie se lo stesso dolore viene causato da umani. Perché farsi così male?''.
Bello ''insueto''! Non la conoscevo, grazie.
Bello ''insueto''! Non la conoscevo, grazie.
Ultima modifica di Andrea D'Emilio in data lun, 27 apr 2009 21:36, modificato 1 volta in totale.
Bisognerebbe fare una ricerca, ma a me suona davvero falotico questo costrutto.
Non si capisce bene quale valore attribuire a quanto. La frase «normale» sarebbe ...è quanto dolore esiste nell’umanità tutta a farmi soffrire...

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Se posso permettermi, per me la frase dovrebbe essere così: ''Ma non è tanto la mia vita, alla quale in fin dei conti non manca nulla, quanto il dolore, che esiste nell'umanità tutta, a farmi soffrire, specie se lo stesso dolore viene causato da umani. Perché farsi così male?''.
Io trovo che sia quell è - di troppo - a rendere la frase di difficile comprensione a una prima lettura, e volendo anche la mancata delle virgole nella seconda relativa.
Io trovo che sia quell è - di troppo - a rendere la frase di difficile comprensione a una prima lettura, e volendo anche la mancata delle virgole nella seconda relativa.
Ha ragione, cosí la frase non fa una piega. Non metterei tuttavia le virgole nella relativa, che mi pare limitativa (non il dolore in generale, ma quello che esiste nell’umanità tutta) e non esplicativa: «che esiste nell’umanità tutta» non si potrebbe sopprimere, è un’informazione essenziale al dolore di cui si parla.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Non sarebbe stato più chiaro allora, da parte dell'autore, mettere la frase sotto questa forma: "quanto il dolore esistente nell'umanità tutta a farmi ..."?Marco1971 ha scritto:Non metterei tuttavia le virgole nella relativa, che mi pare limitativa (non il dolore in generale, ma quello che esiste nell’umanità tutta) e non esplicativa: «che esiste nell’umanità tutta» non si potrebbe sopprimere, è un’informazione essenziale al dolore di cui si parla.
Scusi il ritardo. La costruzione col participio presente e quella col pronome relativo sono equivalenti, e non mi pare che si perda in chiarezza. La struttura participiale appare lievemente piú letteraria, o formale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Tento una spiegazione (fin troppo generosa): «non è tanto... quanto» è diventato, per enfasi, «non è tanto... quanto è» e successivamente «non è tanto... è quanto» con una sorta di dislocazione. Decisamente troppo.PersOnLine ha scritto:Se posso permettermi, per me la frase dovrebbe essere così:
Per beneficio d'inventario, anch'io trovo impossibili le virgole nella relativa.
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