«Gigiola»
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«Gigiola»
Nelle feste da ballo, all'ingresso, dopo aver fatto un'offerta, veniva appuntato uno spillo con un nastrino colorato, che dalle mie parti si chiama gigiola. Esiste un termine italiano corrispondente?
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Non mi sembra che i termini indicati siano adeguati.Gino Zernani ha scritto:Coccarda? Mostrina? Lustrino? Oppure, osando un po', orpello? Non mi dica che non ci aveva pensato!
Dal Treccani in linea:
coccarda s. f. [dal fr. cocarde, che è dal fr. ant. coquard «sciocco, vanitoso», der. di coq «gallo»]. – Fregio di nastro increspato o pieghettato a forma di rosa (donde l’altro nome di rosetta), di uno o più colori, portato (all’occhiello o sul cappello) come emblema di appartenenza a uno stato, a un partito, a una squadra sportiva, o di partecipazione a una manifestazione, a un congresso, ecc.
mostrina s. f. [der. (propriam. dim.) di mostra]. – Distintivo di varie forme e colori, generalm. in metallo smaltato, applicato al colletto (nell’esercito) o sulle spalline (nell’aeronautica) delle divise militari allo scopo di contraddistinguere l’appartenenza alle varie armi o corpi o reparti nell’ambito di una stessa forza armata
lustrino2 s. m. [der. di lustrare1]. – 1. Nome dato a quei piccolissimi dischetti di metallo o di plastica lucidi e variamente colorati, forati nel mezzo, che vengono cuciti come guarnizione su abiti da sera, costumi da maschera, acconciature teatrali, ecc. Fig., non com., al plur., orpelli, falsi ornamenti retorici. 2. Tipo di tessuto lucido (raso di seta o altro), e anche l’abito confezionato con tale tessuto: era un omino macilento e bizzoso, vestito di l. nero (Soffici).
orpèllo s. m. [dal provenz. auripel, fr. ant. oripel, che è il lat. aurea pellis «pelle d’oro»]. – 1. Similoro, di solito ridotto in sottili lamine e usato come ornamento. 2. fig. a. Ciò che è pura apparenza, esteriorità, lustro, finzione: i suoi discorsi sono soltanto orpello; la nobiltà di certa gente non è oro ma o.; né o. mai di parole potrà contaminare il tuo candido manto (Foscolo); il suo titolo di conte ... è un o. altisonante che non significa nulla (Alessandro Barbero); ant., porre, mettere o., e sim., mascherare la verità, far apparire sotto aspetto diverso e migliore: E seppe tanto acconciar ben l’orpello, Che Carlo si togliea per oro quello (Pulci). b. Con valore concr., per lo più al plur., ornamento vistoso, appariscente, generalm. di cattivo gusto: arredamento pesante, pieno di orpelli; anche, artificio retorico, abbellimento letterario: stile incisivo e privo di orpelli.
Magari lustrina, che sembra essere piuttosto versatile.
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