Le parole che non ho trovato nel Devoto-Oli bivolume
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Il termine non si trova, ma si può tentare di azzardare una ricostruzione, da panto- (‘tutto’) e -nomia (‘amministrazione’)...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
L’autore dice (trovato con Google Libri):
A este principio de conceptuación llamo pantonomia o ley de totalidad.
Quindi legge di totalità, checché ciò significhi...
A este principio de conceptuación llamo pantonomia o ley de totalidad.
Quindi legge di totalità, checché ciò significhi...

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
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O que é filosofia? Diferenciais: pantonomia (não divide o objeto de estudo; caráter de universalidade, visão integral – "O que é o homem? O que é o Direito?". Todas as ciências estudam em partes, dividem: o homem medieval, o homem orgânico, a psique do homem, etc.) e autonomia (questionar os fundamentos, pressupostos, princípios, base das outras ciências, as quais não questionam seus próprios alicerces).Marco1971 ha scritto:L’autore dice (trovato con Google Libri):
A este principio de conceptuación llamo pantonomia o ley de totalidad.
Quindi legge di totalità, checché ciò significhi...
Mi sembra abbastanza chiaro che con pantonomia si indichi il concetto di 'universalità' 'generalità'.
A che servirebbe dunque questo termine, se cosí generico è?u merlu rucà ha scritto:Mi sembra abbastanza chiaro che con pantonomia si indichi il concetto di 'universalità' 'generalità'.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Il termine non è registrato. Che vorrebbe significare?francescofree ha scritto:e il termine "legominismo" ?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Legominismo è termine dotto prorio del linguaggio mistico (di Gurdjieff in primis): ha il significato di "scritto, opera, brano musicale e sim. portatore di messaggio iniziatico", lasciato da iniziati in eredità a quei posteri che ne sapranno decifrare il significato; ovvero "un mezzo per trasmettere da una generazione all'altra, grazie all'interpretazione da parte di iniziati, le conoscenze relative ad accadimenti remoti", o "il saper interpretare quelle conoscenze che gli antichi hanno lasciato, volutamente cifrate, nelle loro opere" o "opera la cui interpretazione svela un messaggio di verità cosmica".
L'ho visto qualche anno fa in un libro sui Re Magi, "I re pellegrini" di Adrian G. Gilbert (lo steso autore di "Le profezie dei Maya", "Il mitero di Orione", "Segni celesti", "Il regno sacro"), e in un altro di Elizabeth Bennett: ovviamente nelle relative traduzioni in idioma italiano (il lemma nella lingua originale dei citati Autori è Legominism). Sarei curioso dell'etimo, e del perchè tale parola compare debitamente con l'iniziale maiuscola.
Non so, ...è un termine che mi ha mosso curiosità sin da subito: ...mi piace!
P.S. comunque, quanti ne mancano di termini o accezioni che dovrebbero essere inseriti nei dizionari pur non specialistici! (come ho più volte ribadito!). Proprio ieri stavo notando che il lemma "stringa" nell'àmbito della terminologia fisica manca nel GDU/gradit, mentre è debitamente inserito nel Treccani (cfr. Treccani on-line, stringa2, con ben 2 accezioni e mirabilmente spiegate!).
L'ho visto qualche anno fa in un libro sui Re Magi, "I re pellegrini" di Adrian G. Gilbert (lo steso autore di "Le profezie dei Maya", "Il mitero di Orione", "Segni celesti", "Il regno sacro"), e in un altro di Elizabeth Bennett: ovviamente nelle relative traduzioni in idioma italiano (il lemma nella lingua originale dei citati Autori è Legominism). Sarei curioso dell'etimo, e del perchè tale parola compare debitamente con l'iniziale maiuscola.
Non so, ...è un termine che mi ha mosso curiosità sin da subito: ...mi piace!
P.S. comunque, quanti ne mancano di termini o accezioni che dovrebbero essere inseriti nei dizionari pur non specialistici! (come ho più volte ribadito!). Proprio ieri stavo notando che il lemma "stringa" nell'àmbito della terminologia fisica manca nel GDU/gradit, mentre è debitamente inserito nel Treccani (cfr. Treccani on-line, stringa2, con ben 2 accezioni e mirabilmente spiegate!).
Il termine sembra coniato proprio da Gurdjieff. Con Google Libri ho trovato questo:
«[W]hat he [Gurdjieff] termed legominism, that is, a means by which initiates could transmit esoteric knowledge to future generations».
Non so donde derivi. Forse dal latino lēgo ‘lascio per testamento’?
«[W]hat he [Gurdjieff] termed legominism, that is, a means by which initiates could transmit esoteric knowledge to future generations».
Non so donde derivi. Forse dal latino lēgo ‘lascio per testamento’?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
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Ritengo più probabile una derivazione dal participio mediopassivo presente legomenos/on del greco antico legō 'dire, parlare, annunciare, rivelare, esporre, narrare'. Il latino lēgo ‘lascio per testamento’ è, del resto, stretto parente del greco legō.Marco1971 ha scritto:Non so donde derivi. Forse dal latino lēgo ‘lascio per testamento’?
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