Le fila
Moderatore: Cruscanti
Però anche qui preferirei nelle: anche il Treccani porta l'esempio «alcune pattuglie nemiche s'erano infiltrate nelle nostre linee».
In seguito a una mia correzione sono stato redarguito perché serrare le fila è «uso dell'italiano regionale molto frequente nel Canton Ticino e nella finitima Lombardia», e addirittura mi si dice che lo Zanichelli riporta tale espressione come corretta!
Qualcuno ha un'edizione recente per controllare? La mia (1995) non commette tale strafalcione.
Qualcuno ha un'edizione recente per controllare? La mia (1995) non commette tale strafalcione.
Io non ho l’ultimo Zingarelli (mi rifiuto d’acquistarne le versioni recenti). Vorrei però consigliarle d’ignorare chi promuove strafalcioni solo perché sono nell’uso in certe zone. Può forse far presente a costoro che il GRADIT (vocabolario apertissimo e persino troppo indulgente), sotto «serrare» registra solo serrare le file (non come esempio, ma proprio nelle polirematiche).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
È vero, caro Federico, l'ultimo Zingarelli alla voce fila dice:
; e alla voce serrare:«[...] [da filo, prob. attrav. il pl. ant. (le) fila, che sopravvive in espressioni come ‘serrare le fila’; sec. XIV] [...] Serrare le file, le fila, stringersi in formazione compatta, detto di militari; (fig.) stringersi compatti [...]»
«[...] S. le file, le fila, accostarsi di piú persone riunite in fila, le une alle altre, in modo che fra loro non vi siano spazi vuoti; (fig.) stringersi compatti per affrontare una difficoltà [...]».
Grazie, Gianluca. È persino peggio di quanto pensassi: supponevo che almeno ci fosse qualche marca d'uso del genere pop. o evit., ma persino questo è aspettarsi troppo dallo Zingarelli.

Grazie per aver controllato anche il GRADIT, una fonte molto utile [anche] in questi casi.
Purtroppo è difficile ignorare lo Zingarelli, che ha un certo potere (commerciale e quindi linguistico).Marco1971 ha scritto:Vorrei però consigliarle d’ignorare chi promuove strafalcioni solo perché sono nell’uso in certe zone.
L'ho fatto: costui aveva indicato De Mauro come esempio di flessibilità, perciò citare il suo dizionario è stato molto efficace.Marco1971 ha scritto:Può forse far presente a costoro che il GRADIT (vocabolario apertissimo e persino troppo indulgente), sotto «serrare» registra solo serrare le file (non come esempio, ma proprio nelle polirematiche).

Grazie per aver controllato anche il GRADIT, una fonte molto utile [anche] in questi casi.
Prego.Federico ha scritto:Grazie per aver controllato anche il GRADIT, una fonte molto utile [anche] in questi casi.

Non so se ne valga la pena, vista la mia deludente esperienza col responsabile del De Mauro, ma se qualcuno può entrare in contatto con la Redazione dello Zingarelli e ricordare a chi ne fa parte la propria missione, non sarebbe male. In particolare, segnalare che ‘ovale’ in geometria è normalmente femminile, e che la forma corretta è serrare le file, non le fila. Possiamo capire che i lessicografi si sentano in dovere di rispecchiare la lingua cosí come viene usata; ma un conto è l’uso dei nescienti, un altro conto quello cólto! Non sarebbe impresa né anacronistica né nociva dare indicazioni sulle forme da preferire, semplicemente mettendo un ‘evit.’ o un ‘pop.’...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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