A muzzo

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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Gianluca ha scritto:
Infarinato ha scritto:Mozzo («mozzato») viene dal latino volgare *mutiu(m), variante del classico mutilus «mutilo» (fonte: GRADIT).
In effetti è quello che dice anche il vocabolario etimologico disponibile in rete.
Mi domando, allora, se l'affermazione di Alessandro Aresti sia campata in aria e come, partendo da ‘mutilo’, s'arrivi al significato di ‘a casaccio’, ‘a vanvera’...
Aresti in pratica dice che da MUCLU si sono avuti due esiti fonetici:
- kkj (che è l'esito normale dell'italiano e dei dialetti meridionali)
- zz (di cui afferma l'esistenza ma non cita le zone in cui tale esito è normale, cioè regolare)
Ho sfogliato un po' di libri, ma questo esito non l'ho trovato...
alessandro/aresti
Interventi: 1
Iscritto in data: gio, 22 ott 2009 9:31

Intervento di alessandro/aresti »

Cari tutti,

sono l'autore dell'intervento sul blog di "Repubblica" cui è stata chiesta l'origine della parola "muzzu": essendo stato chiamato in causa in questo forum ("mi chiedo se l'affermazione di Alessandro Aresti sia campata in aria", ha scritto Gianluca), mi sono sentito in dovere di intervenire.

Semplicemente, vorrei far notare che si è fatta confusione tra due diverse parole latine: 1) MUTULUS (la prima U è lunga) e 2) MUTILUS (la prima U è breve).

1) MUTULUS > MUTLU (sincope di -U- e caduta, come è normale, di -S) > MUCLU (-TL- diventa -CL-, come attestato in altri casi quali VETULUS > VETLU > VECLU > vecchio) > mucchio (consonante + L diventa, in molti volgari romanzi, consonante + i [semiconsonante]; la U finale diventa "o" perché di durata breve; la U iniziale (tonica) si mantiene perché lunga);

2) MUTILUS > MUTIU (forma del latino volgare, affine alla forma classica) > mozzo (-S cade, la prima e la seconda U passano a "o" perché brevi, -TI- a -zz- [come avviene, ad esempio, per la parola "vezzo" < VITIU(M) ("vizio" è un latinismo)].

Tirando le somme, la parola mutilo è un latinismo: l'evoluzione fonetica normale ha invece prodotto la forma popolare mozzo (siamo dinanzi a due "allotropi": altri esempi di allotropi sono i già citati vizio/vezzo [VITIUM] e disco/desco [DISCUM], angustia/angoscia [ANGUSTIAM], ecc.). Mucchio (e quindi muzzu) non ha nulla a che vedere con mutilo.

Un caro saluto a tutti

Alessandro Aresti
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