Senza illudersi che la nostra lista sia un dizionario professionale – cosa che abbiamo sempre saputo e che bubu non si stancava mai di ricordarci –, o che abbia chissà quale vasta diffusione oltre il circolo degli affezionati, è però indubbio che sia consultata ormai da un pubblico ben piú vasto del ristrettissimo gruppo di utenti attivi in questo spazio di discussione che hanno contribuito alla sua stesura e sanno come è stata scritta e con che intenti: lo dimostra ad esempio che sia riciclata e riadattata da altri (i quali peraltro non si curano minimamente di citarci).
Qualche giorno fa Marco ha scritto che dobbiamo per quanto possibile diffondere la lista, anche se molti la considereranno semplicemente ridicola.
Tuttavia, le proposte "ridicole" nella nostra lista sono una minoranza: la maggior parte è già attestata nei dizionari. Credo che dovremmo rendere evidente i vari livelli delle proposte, perché i lettori possano usare la lista con cognizione di causa, senza accettarla o rifiutarla in toto (è ciò che ripetiamo spesso di fare anche coi dizionari, del resto).
La mia proposta è di inserire nel sito i criteri che abbiamo seguito nella revisione, che avevo sintetizzato a suo tempo.
Giustamente Infarinato ha suggerito di ridiscuterli insieme prima di pubblicarli: potrebbe anche essere l'occasione, eventualmente, per ripensarli e provvedere a una nuova revisione della lista, che invero è ormai piuttosto stabile (negli ultimi due anni è cresciuta solo del 10 %, anche se questo valore sarebbe molto superiore se includessimo tutti neologismi della settimana del Garzanti, ovviamente).
Possiamo discuterne qui, mentre la revisione collaborativa del testo sarebbe ovviamente piú semplice a farsi nel wiki, che però adesso ha problemi tecnici; possiamo anche arrangiarci qui nel forum.
Va bene, questa introduzione è decisamente troppo lunga. Mi cito (aggiorno solo il collegamento):
Visto che la revisione è completata (la lista non è ancora perfetta, ma cosa lo è mai?), potremmo passare a definire la cornice, le istruzioni per l'uso ecc.
Intanto ho raccolto le regole seguite per la revisione, stabilite un trenta o quarante pagine fa. Sicuramente manca qualcosa.
Nel rivedere la lista abbiamo seguito le seguenti regole generali.E poi ci sono le convenzioni applicate per la punteggiatura (questa è la risposta che avevo dato alla richiesta di Marco sulle "convenzioni tipografiche", se non erro):
- In presenza di piú traducenti perfettamente sovrapponibili per lo stesso concetto, se ne è conservato solo uno, due o al massimo tre, secondo questa priorità: a)lemmatizzato; b)citato in un vocabolario; c)già in uso; d)proposta d'autore; e)"migliore" proposta nostra. Si sono cancellati inoltre i calchi non necessari (ad esempio perché in italiano il relativo concetto si può facilmente esprimere di volta in volta con altri termini [già esistenti]).
- I traducenti sono stati ordinati secondo la priorità di cui sopra, dividendoli per ambiti (con un punto e virgola), specificati fra parentesi ove necessario (ling., inform., econ. ecc.).
- Per rendere piú semplice orientarsi fra le traduzioni, inoltre, si sono messi: esponenti, in grassetto (con iniziale minuscola, salvo quando sia effettivamente richiesta la maiuscola); traducenti registrati «comuni» e/o risemantizzati, in tondo; nostre proposte (neoformazioni), in corsivo; proposte d’autore, in corsivo (col nome dell’autore e l’anno tra parentesi) (se un traducente appartiene a piú categorie, vale la piú alta).
- Per le abbreviazioni si è fatto riferimento alla tabella delle abbreviazioni del dizionario De Mauro in linea.
- Si sono cancellati i traducenti non pertinenti all'uso italiano.
- virgole fra i traducenti simili;
- punti e virgola per separare i gruppi di traducenti per significati diversi; punti per separare funzioni completamente differenti (verbo/sostantivo, ad esempio);
- barra / senza spazio né prima né dopo fra due parole alternative; con spazio prima e dopo fra due gruppi di parole alternativi;
- parentesi tonde "additive" (spiegazioni, esempi), quadre "sottrattive" (parole o loro parti non necessarie).