Il linguista del Corriere della Sera in rete, in risposta a un lettore, definisce i verbi in "sco" - genericamente - irregolari.
Questi hanno un nome ben preciso: incoativi.
Rimando il collegamento: il primo, stranamente, non si apre
http://forum.corriere.it/scioglilingua/ ... 45408.html
Verbi incoativi
Moderatore: Cruscanti
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Verbi incoativi
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Incoativi
Si chiamano così perché in latino l'infisso -esc-/-isc- indicava generalmente l'inizio (ma spesso il progresso) dell'azione espressa dal verbo in radice. Ad esempio "gemo" dà "ingemisco", che vale all'incirca "mi metto a gemere". In italiano questa sfumatura è assente, si tratta piuttosto di un'altra coniugazione verbale (il fatto che le coniugazioni siano tre è pura tradizione, se ne potrebbero contare di più).
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