Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Moderatore: Cruscanti
Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
C’è stato un filone di 12 pagine su questo, nel chiuso foro della Crusca. Risultato: nulla.
Segnalo che la segnalazione dell’errore-refuso *a riguardo per al riguardo non è stata presa in considerazione e che l’errore-refuso è quindi in bella mostra su questa pagina dell’Accademia della Crusca.
Segnalo che la segnalazione dell’errore-refuso *a riguardo per al riguardo non è stata presa in considerazione e che l’errore-refuso è quindi in bella mostra su questa pagina dell’Accademia della Crusca.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
La forma corretta
Scusate l'ignoranza, ma qual'è la forma corretta, "al riguardo" o "a riguardo"?
Grazie

Grazie
-
- Interventi: 1725
- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Fantastici!
Innanzitutto, grazie per il benvenuto.
In seconda battuta, complimenti
per il lavoro che svolgete su questo forum e per i tempi di risposta straordinariamente celeri
.
Quanto al topic, la formula corretta è "al riguardo", senza eccezione alcuna, giusto?
Sempre e soltanto "al riguardo"?
Chiedo, così faccio meno fatica a memorizzare la regola
.
Grazie 1000
___________________
Aggiornamento: Quando ho scritto il post non era riportata ancora la risposta Fausto Raso. Ora mi è tutto chiaro.
L'unica formula corretta è "al riguardo". Grazie Ancora
In seconda battuta, complimenti


Quanto al topic, la formula corretta è "al riguardo", senza eccezione alcuna, giusto?
Sempre e soltanto "al riguardo"?
Chiedo, così faccio meno fatica a memorizzare la regola

Grazie 1000
___________________
Aggiornamento: Quando ho scritto il post non era riportata ancora la risposta Fausto Raso. Ora mi è tutto chiaro.
L'unica formula corretta è "al riguardo". Grazie Ancora
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- Interventi: 1725
- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Grazie per le sue gentili parole. 
Sí, è sempre al riguardo quando significa a questo riguardo, a questo proposito, cosí come diciamo al momento per significare in questo momento, non già *a momento.

Sí, è sempre al riguardo quando significa a questo riguardo, a questo proposito, cosí come diciamo al momento per significare in questo momento, non già *a momento.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Topic = Argomento ?
Fausto Raso ha scritto:Topic??!!![]()

A proposito di "a proposito"
Quindi, anche "al proposito" rientra nella stessa regola.
La formula esatta, dunque, è "AL PROPOSITO" e non "a proposito". Giusto?

La formula esatta, dunque, è "AL PROPOSITO" e non "a proposito". Giusto?


- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
No, no, si può dire anche a proposito, usato assolutamente o con ‘di’. Propongo la trattazione del Treccani:
3. Argomento, materia del discorso: cambiamo p. e passiamo ad altro; più propriam., e più comunem., il soggetto di cui in quel momento si sta parlando: abbiamo avuto già una discussione su (o a) questo p.; mancano particolari precisi su questo p.; hai nulla da dire a questo p.?; a questo p. ne avrei tante da raccontare!; vorrei fare due chiacchiere con te in p.; in alcuni casi, la locuz. a questo p. costituisce un legame fra le idee che precedono e quelle che seguono: a questo p., vorrei osservare che io non sono d’accordo se non sui punti essenziali. 4. Alla precedente accezione si connettono direttamente alcune locuz. molto usate nel linguaggio com.: a. Con funzione prepositiva, a proposito di, riguardo a, circa, per richiamare la persona o la cosa su cui s’intende fermare il discorso, durante una conversazione: a p. di tuo padre, come sta ora?; a p. dello stipendio, quando ce lo daranno?; a p. di che?, a che p.?, a quale p.?, formule usate quando non si capisce a che cosa l’interlocutore intenda riferirsi. Come esclam., a proposito!, per introdurre nel discorso un argomento richiamato improvvisamente da un’associazione di idee: a p., hai spento il gas?; a p., dimenticavo di dirti che è arrivata una lettera per te. b. Come locuz. avv., a proposito, opportunamente, convenientemente: arrivi a p. (o, iron., vieni a p.!, non potevi venire più a p.!; e sim.); l’aumento di stipendio è arrivato molto a p.; non risponde mai a p.; deve sempre dire la sua, a p. e a sproposito (di diversa formazione, ma con sign. simile, fare al p., venire opportuno allo scopo, a ciò che interessa: ciò che dici fa proprio al mio proposito). Con funzione aggettivale, a proposito, opportuno, adatto, conveniente, che fa al caso giusto: ci vorrebbe un esempio, una citazione a p.; si tratta di parole molto a p.; se c’è una persona a p., questa è lui. Al contrario, poco a p., male a p., fuori di p., e sim.: càpiti poco a p.; è un discorso, il tuo, male a p.; interrompi sempre fuor di p.; ho pensato che non fosse fuor di p. rammentarglielo.
3. Argomento, materia del discorso: cambiamo p. e passiamo ad altro; più propriam., e più comunem., il soggetto di cui in quel momento si sta parlando: abbiamo avuto già una discussione su (o a) questo p.; mancano particolari precisi su questo p.; hai nulla da dire a questo p.?; a questo p. ne avrei tante da raccontare!; vorrei fare due chiacchiere con te in p.; in alcuni casi, la locuz. a questo p. costituisce un legame fra le idee che precedono e quelle che seguono: a questo p., vorrei osservare che io non sono d’accordo se non sui punti essenziali. 4. Alla precedente accezione si connettono direttamente alcune locuz. molto usate nel linguaggio com.: a. Con funzione prepositiva, a proposito di, riguardo a, circa, per richiamare la persona o la cosa su cui s’intende fermare il discorso, durante una conversazione: a p. di tuo padre, come sta ora?; a p. dello stipendio, quando ce lo daranno?; a p. di che?, a che p.?, a quale p.?, formule usate quando non si capisce a che cosa l’interlocutore intenda riferirsi. Come esclam., a proposito!, per introdurre nel discorso un argomento richiamato improvvisamente da un’associazione di idee: a p., hai spento il gas?; a p., dimenticavo di dirti che è arrivata una lettera per te. b. Come locuz. avv., a proposito, opportunamente, convenientemente: arrivi a p. (o, iron., vieni a p.!, non potevi venire più a p.!; e sim.); l’aumento di stipendio è arrivato molto a p.; non risponde mai a p.; deve sempre dire la sua, a p. e a sproposito (di diversa formazione, ma con sign. simile, fare al p., venire opportuno allo scopo, a ciò che interessa: ciò che dici fa proprio al mio proposito). Con funzione aggettivale, a proposito, opportuno, adatto, conveniente, che fa al caso giusto: ci vorrebbe un esempio, una citazione a p.; si tratta di parole molto a p.; se c’è una persona a p., questa è lui. Al contrario, poco a p., male a p., fuori di p., e sim.: càpiti poco a p.; è un discorso, il tuo, male a p.; interrompi sempre fuor di p.; ho pensato che non fosse fuor di p. rammentarglielo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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