Dizionario delle combinazioni lessicali
Moderatore: Cruscanti
- Freelancer
- Interventi: 1930
- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Dizionario delle combinazioni lessicali
Le combinazioni lessicali sarebbero quello che in inglese si chiamano "collocations". Qualcuno sa se esistono già opere come questa o se si tratta della prima nel suo genere?
Non ne ho la certezza assoluta, ma penso proprio che sia la prima opera del genere in italiano. Comunque non ho mai letto di combinazioni lessicali; il termine normalmente adoperato è collocazioni (cfr GRADIT).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ecco il PDF di presentazione del dizionario. Dall’estratto mi pare un’opera pregevole.
Per me risulta infelice la scelta del termine combinazioni lessicali, per due motivi: mi sembra piú vago (potrebbe riferirsi anche, come mi suggerí la parola prima di sapere di che si trattasse, a combinazioni di prefissi e suffissi, ecc.); entra in conflitto con la terminologia panlatina: italiano collocazioni, francese collocations, portoghese colocaçoes, spagnolo colocaciones, tutti adoperati in scritti linguistici, come potete vedere con una semplice ricerca su Google Libri.
Per me risulta infelice la scelta del termine combinazioni lessicali, per due motivi: mi sembra piú vago (potrebbe riferirsi anche, come mi suggerí la parola prima di sapere di che si trattasse, a combinazioni di prefissi e suffissi, ecc.); entra in conflitto con la terminologia panlatina: italiano collocazioni, francese collocations, portoghese colocaçoes, spagnolo colocaciones, tutti adoperati in scritti linguistici, come potete vedere con una semplice ricerca su Google Libri.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Nell’introduzione i motivi di questa scelta sono sufficientemente chiari:
Negli ultimi decenni la linguistica ha dedicato grande interesse a queste combinazioni di parole, genericamente designate come combinazioni ristrette e di cui la classe più tipica è rappresentata dalle collocazioni. Ciò che caratterizza la “collocazione” è che il legame fra i due costituenti è immotivato o imprevedibile. Ad esempio nell’espressione bandire un concorso la scelta di “bandire” rispetto a potenziali concorrenti come *lanciare o *avviare, non è deducibile dalla base, per cui l’espressione va appresa come unità lessicale a sé stante. In altre combinazioni ristrette la scelta del secondo costituente mantiene una certa prevedibilità, anche se la scelta del vocabolo corretto richiede comunque un certo grado di competenza linguistica. Questo avviene ad esempio nelle combinazioni legate da un rapporto di solidarietà semantica, definibili come quelle in cui la scelta del termine da collocare è condizionata dai tratti caratteristici della base (parcheggiare l’auto, indossare un abito; il cane abbaia, il gatto miagola).
Le combinazioni ristrette vengono considerate come appartenenti a pieno titolo all’ambito della fraseologia e occupano nel lessico un’area confinante da un lato con le cosiddette combinazioni libere, ossia quelle che non formano delle unità lessicali (come preferire la carne al pesce, dove il verbo “preferire” può essere abbinato praticamente a qualunque nome), e dall’altro con le espressioni idiomatiche vere e proprie (come un colpo di mano), il cui il significato (sic) non è deducibile da quello dei costituenti.
Precisiamo che il DCL non è una trattazione teorica del fenomeno delle combinazioni ristrette, ma prende in esame tutte le Combinazioni Lessicali […].
Negli ultimi decenni la linguistica ha dedicato grande interesse a queste combinazioni di parole, genericamente designate come combinazioni ristrette e di cui la classe più tipica è rappresentata dalle collocazioni. Ciò che caratterizza la “collocazione” è che il legame fra i due costituenti è immotivato o imprevedibile. Ad esempio nell’espressione bandire un concorso la scelta di “bandire” rispetto a potenziali concorrenti come *lanciare o *avviare, non è deducibile dalla base, per cui l’espressione va appresa come unità lessicale a sé stante. In altre combinazioni ristrette la scelta del secondo costituente mantiene una certa prevedibilità, anche se la scelta del vocabolo corretto richiede comunque un certo grado di competenza linguistica. Questo avviene ad esempio nelle combinazioni legate da un rapporto di solidarietà semantica, definibili come quelle in cui la scelta del termine da collocare è condizionata dai tratti caratteristici della base (parcheggiare l’auto, indossare un abito; il cane abbaia, il gatto miagola).
Le combinazioni ristrette vengono considerate come appartenenti a pieno titolo all’ambito della fraseologia e occupano nel lessico un’area confinante da un lato con le cosiddette combinazioni libere, ossia quelle che non formano delle unità lessicali (come preferire la carne al pesce, dove il verbo “preferire” può essere abbinato praticamente a qualunque nome), e dall’altro con le espressioni idiomatiche vere e proprie (come un colpo di mano), il cui il significato (sic) non è deducibile da quello dei costituenti.
Precisiamo che il DCL non è una trattazione teorica del fenomeno delle combinazioni ristrette, ma prende in esame tutte le Combinazioni Lessicali […].
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
-
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 726
- Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03
Abbiamo appena appurato che «collocazioni» è in rapporto d’iponimia con «combinazioni lessicali».Brazilian dude ha scritto:La designazione data da Roberto Crivelli mi piace molto di più.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
-
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 726
- Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03
Grazie, caro Decimo, di queste precisazioni. Ora m’è chiaro il perché di questa denominazione. Credo proprio che acquisterò il dizionario. 
P.S. Grazie a Brazilian dude per la correzione ortografica della voce portoghese.

P.S. Grazie a Brazilian dude per la correzione ortografica della voce portoghese.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
L’ho appena ordinato.
Segnalo agli interessati che, ordinando da questo sito, la spedizione è gratuita per l’Italia e l’Europa fino al 31 marzo. 


Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Freelancer
- Interventi: 1930
- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Ho finalmente trovato il tempo di leggere l'introduzione e anche a me pare un'opera che valga la pena di avere nella propria biblioteca linguistica. Ho due osservazioni:
- Perché "combinazioni lessicali" scritto con le maiuscole. Mi viene subito in mente la profonda risposta di Giovanni Nencioni a un lettore del foglio La Crusca per voi, che lo accusava di "odio per le maiuscole". Magari in questo caso ci saranno validi motivi, ma a mio parere questo abuso delle maiuscole in genere è un influsso dell'inglese. Quando l'opera sarà famosa come la Divina Commedia, allora forse capirò l'uso delle maiuscole nel titolo.
- Mi chiedo e vi chiedo in che misura avere a portata di mano tutte le combinazioni lessicali permette di esprimersi propriamente senza appiattirsi su cliché. Ad esempio (traggo l'esempio dall'introduzione), se uno impara che un fumatore è inveterato, forse non saprà mai più - o si accontenterà di non saperlo - come dirlo in altro modo. Penso quindi che il lettore dovrebbe essere avvertito di fare attenzione a non apprendere una certa combinazione lessicale come l'unica soluzione possibile, se nel tempo vuole arrivare a esprimersi con voce originale. Valgono insomma le stesse considerazioni che si fanno per l'anacoluto e altre deviazioni dalla norma: per infrangerla in modo intelligente, occorre conoscerla bene.
- Perché "combinazioni lessicali" scritto con le maiuscole. Mi viene subito in mente la profonda risposta di Giovanni Nencioni a un lettore del foglio La Crusca per voi, che lo accusava di "odio per le maiuscole". Magari in questo caso ci saranno validi motivi, ma a mio parere questo abuso delle maiuscole in genere è un influsso dell'inglese. Quando l'opera sarà famosa come la Divina Commedia, allora forse capirò l'uso delle maiuscole nel titolo.
- Mi chiedo e vi chiedo in che misura avere a portata di mano tutte le combinazioni lessicali permette di esprimersi propriamente senza appiattirsi su cliché. Ad esempio (traggo l'esempio dall'introduzione), se uno impara che un fumatore è inveterato, forse non saprà mai più - o si accontenterà di non saperlo - come dirlo in altro modo. Penso quindi che il lettore dovrebbe essere avvertito di fare attenzione a non apprendere una certa combinazione lessicale come l'unica soluzione possibile, se nel tempo vuole arrivare a esprimersi con voce originale. Valgono insomma le stesse considerazioni che si fanno per l'anacoluto e altre deviazioni dalla norma: per infrangerla in modo intelligente, occorre conoscerla bene.
Faccio mie le sue ottime considerazioni, caro Roberto. Bisogna usare tale dizionario soprattutto come un aiuto alla memoria, eventualmente per imparare qualche collocazione meno conosciuta (nessuno è onnisciente) ma è importante badare sempre, in certi scritti, anche all’originalità, per non cadere in un linguaggio scontato.
Per quanto riguarda le maiuscole, nel caso specifico mi sembrano giustificate dal fatto che evidenziano la sigla DCL.
Per quanto riguarda le maiuscole, nel caso specifico mi sembrano giustificate dal fatto che evidenziano la sigla DCL.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Versione digitale
Salve,
riapro il filone dedicato al Dizionario delle Combinazioni Lessicali, perché ho avuto modo di conoscerne l'autore in occasione di una conferenza. Abbiamo discusso brevemente sull'opportunità di pubblicare una versione digitale del DCL, che sia più facilmente consultabile rispetto all'edizione cartacea.
Mi piacerebbe pertanto chiedere ai frequentatori di questo spazio in che modo gradirebbero (e se lo gradirebbero) consultare il dizionario, qualora ne uscisse una versione digitalizzata: su supporto ottico, come sito web, come programma eseguibile, ecc. Qualsiasi commento (anche tecnico) sulla questione sarà molto apprezzato, dato che proverrà da utenti reali o potenziali, o da esperti della lingua.
Un saluto
PS Non frequento abitualmente il foro, per cui chiedo venia in anticipo se non sarò celere nelle (eventuali) risposte.
riapro il filone dedicato al Dizionario delle Combinazioni Lessicali, perché ho avuto modo di conoscerne l'autore in occasione di una conferenza. Abbiamo discusso brevemente sull'opportunità di pubblicare una versione digitale del DCL, che sia più facilmente consultabile rispetto all'edizione cartacea.
Mi piacerebbe pertanto chiedere ai frequentatori di questo spazio in che modo gradirebbero (e se lo gradirebbero) consultare il dizionario, qualora ne uscisse una versione digitalizzata: su supporto ottico, come sito web, come programma eseguibile, ecc. Qualsiasi commento (anche tecnico) sulla questione sarà molto apprezzato, dato che proverrà da utenti reali o potenziali, o da esperti della lingua.
Un saluto
PS Non frequento abitualmente il foro, per cui chiedo venia in anticipo se non sarò celere nelle (eventuali) risposte.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
In un sito
Concordo pienamenteFerdinand Bardamu ha scritto:Salve a lei, vorce, e grazie della domanda. Se l’autore decidesse di volgere la sua opera in formato numerico, da assiduo utente della Rete preferirei consultarla in un sito.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 3 ospiti