[SCN] Etimo di «camurria»
Moderatore: Dialettanti
[SCN] Etimo di «camurria»
Salve.
Ho qualche perplessità riguardo la parola camurrìa.
In dialetto siciliano assume il significato generico di noia ed acquisisce sfumature diverse circa la collocazione nel discorso.
Leggendo qualcosa in rete, apprendo che probabilmente ha a che fare con il sostantivo Gonorrea.
Ciò è vero? E soprattutto, perchè?Lo intendiamo come sostantivo o come aggettivo?
Vogliate perdonarmi la mia ignoranza in materia.
Ho qualche perplessità riguardo la parola camurrìa.
In dialetto siciliano assume il significato generico di noia ed acquisisce sfumature diverse circa la collocazione nel discorso.
Leggendo qualcosa in rete, apprendo che probabilmente ha a che fare con il sostantivo Gonorrea.
Ciò è vero? E soprattutto, perchè?Lo intendiamo come sostantivo o come aggettivo?
Vogliate perdonarmi la mia ignoranza in materia.
Sembrerebbe proprio che derivi da gonorrea: in questo dizionario, a pagina 66, il primo senso di camurria è appunto gonorrea. La derivazione metaforica non abbisogna di spiegazioni. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Potrebbe avere, forse, radici comuni a cimurro/ciamorro/cimorro? Il Treccani in linea lo riconduce al fr. ant. chamoire, chamorge, da un ipotetico *camoria latino. Qui si parla anche di greco: kymos, umore, e reo, scorrere.
Perdonate la hybris. Alzo, naturalmente, le mani.
Perdonate la hybris. Alzo, naturalmente, le mani.
Vi sono cose che all’uomo perduto / la morte non perdona.
-
- Interventi: 71
- Iscritto in data: mar, 25 set 2007 1:45
Ecco quanto è riportato da Alberto Vàrvaro, Vocabolario Etimologico Siciliano, vol. I (A-L), Palermo, 1986, pag. 138:
camurrìa sost. femm. 'gonorrea; persona o cosa fastidiosa' (1721, nel primo senso), è voce siciliana e reggina, probabilmente connessa con il toscano camòrro 'malanno; persona malandata' e con la famiglia di ital. cimurro (di origine ant. franc.), non senza contatti con la voce medica gonorrea; ma la base comune è oscura.
camurrìa sost. femm. 'gonorrea; persona o cosa fastidiosa' (1721, nel primo senso), è voce siciliana e reggina, probabilmente connessa con il toscano camòrro 'malanno; persona malandata' e con la famiglia di ital. cimurro (di origine ant. franc.), non senza contatti con la voce medica gonorrea; ma la base comune è oscura.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Non è una questione semplice. Sto effettuando delle ricerche abbastanza approfondite e occorre tempo. Comunque posso dire, per ora, che, forse, le parentele vanno al di là della Toscana. Nel portoghese dialettale (minhoto), per esempio, vi è camurro 'stupido', nell'aragonese e ribagorzese camorro 'capo di bestiame che soffre di modorra, una malattia convulsiva'.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Una derivazione diretta di camurrìa dal francese antico chamoire ‘moccio’ < lat. t. CAMORIA (REW 1554; FEW II-1, 148a) è difficile, per motivi fonetici, in quanto la occlusiva sorda latina iniziale C, seguita da A, a partire dal VI sec. circa, ha subito un processo di palatalizzazione, terminato prima che il dittongo au fosse ridotto a o (chose < CAUSA), che, attraverso lo stadio di affricata postalveolare sorda (č), ha portato, a partire dal XIII sec., all’attuale suono prepalatale fricativo sordo š (reso graficamente con ch). Questo processo di palatalizzazione non ha, però, raggiunto tutta la Francia. Ne sono rimaste escluse le zone in prossimità della Manica (Normandia, Piccardia) e il sud della Francia (E. Bourciez, Précis de phonétique française).
Fatta questa premessa, il possibile prestito non risalirebbe allora a epoca angioina (come si potrebbe pensare se il tramite fosse l’antico francese), bensì al tempo della conquista o della dominazione normanna (i normanni, dopo circa duecento anni di stanziamento, avevano perso la loro lingua germanica e avevano adottato il dialetto romanzo parlato in Normandia). Una forma camoire è attestata: “Aucunes fois, cestui farcin chiet en morve, laquelle morve, aucuns maistres l'appellent camoire.” (GUILL. VILLIERS, Hipp. P.-D., a.1456, 128). Si sta trattando di malattie dei cavalli e i maistres a cui si fa riferimento sono i maniscalchi.
Un'altra possibile ipotesi sull'origine di camurrìa potrebbe essere un collegamento con camorra.
Fatta questa premessa, il possibile prestito non risalirebbe allora a epoca angioina (come si potrebbe pensare se il tramite fosse l’antico francese), bensì al tempo della conquista o della dominazione normanna (i normanni, dopo circa duecento anni di stanziamento, avevano perso la loro lingua germanica e avevano adottato il dialetto romanzo parlato in Normandia). Una forma camoire è attestata: “Aucunes fois, cestui farcin chiet en morve, laquelle morve, aucuns maistres l'appellent camoire.” (GUILL. VILLIERS, Hipp. P.-D., a.1456, 128). Si sta trattando di malattie dei cavalli e i maistres a cui si fa riferimento sono i maniscalchi.
Un'altra possibile ipotesi sull'origine di camurrìa potrebbe essere un collegamento con camorra.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
E' poco probabile che abbiano qualcosa in comune. Nel significato di 'tarlo, tarma' càmula, secondo la maggior parte degli studiosi, deriverebbe dall'arabo qaml/qamla 'pidocchio'. Secondo A. Varvaro, invece, da una voce del latino regionale siciliano (VES Vocabolario Etimologico Siciliano).chiara ha scritto:E càmula? Mi pare che i due termini vengano usati come sinonimi, sempre col significato di seccatura. Come significato letterale ho trovato tarlo o tarma. Potrebbero avere qualcosa in comune dal punto di vista etimologico?
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 1 ospite