Buongiorno a tutti, sono un newcomer… scherzo, un nuovo arrivato. Ho scoperto il sito Achyra e il forum un paio di giorni fa e, che dire, sono assolutamente dei vostri!
L’invasione incontrollata di anglicismi nella lingua italiana mi è sempre sembrata patologica; dopo aver letto il libro “Inglese-italiano 1-1” mi ero convinto della necessità di ampliare l’idea-base e compilare un dizionarietto di “resistenza linguistica”. E’ da un mese che ci lavoro nel tempo libero.. quando ho trovato il sito Achyra: esiste già! (ed è molto completo, complimenti)
Concordo al 100% con l’iniziativa e le sue motivazioni. La mia posizione sui forestierismi è molto semplice: pur di evitare i prestiti non adattati, contro cui bisogna lottare accanitamente, tutto il resto va bene: prestiti adattati (es. stressato), calchi-traduzioni (es. dolce per dessert), calchi semantici (che ad alcuni non piacciono, es. luna di miele) e neologismi (es. autista).
A questo punto mi impegnerò a pubblicizzare il sito, tra le persone che conosco e oltre (magari stampando dei volantini). Ho però un paio di dubbi e quesiti che vi sottopongo (al moderatore e a chiunque sia interessato):
- mi sembra che nel sito Achyra manchi una sezione “manifesto” o “domande frequenti”, in cui si spieghi a grandi linee qual è il senso dell’iniziativa (o c’è, e non l’ho trovata?). Il forum contiene molte informazioni, ma è dispersivo. Servirebbe qualcosa di sintetico, diretto, rivolto a un pubblico non esperto (l’utente medio della rete), in cui si elenchino le ragioni linguistiche e politiche per tutelare la lingua italiana dai forestierismi, e le risposte alle obiezioni più ovvie (non esistono lingue pure, gli anglicismi arricchiscono il linguaggio, l’italiano non è in pericolo, non si può imporre un idioma d’autorità ecc.). Io avevo scritto una cosa del genere: se può interessare invio lo scritto, ma non sono un linguista (amo semplicemente la mia lingua), sicuramente qualcuno ha già fatto di meglio.
- nella prima pagina del sito compare l’indicazione “ultima modifica effettuata in data 27/04/2007”: è corretto? Penso di no, perché alcuni aggiornamenti mi sembrano molto recenti. Se non è così, la dicitura va assolutamente eliminata, perché toglie al visitatore occasionale buona parte dell’interesse (come avviene per tutti i siti non aggiornati, ma qui in particolare, posto che nuovi anglicismi spuntano quotidianamente).
Saluti
Non serve un «manifesto»?
Moderatore: Cruscanti
Salve, Cratilo, e benvenuto fra noi! 
Per quanto riguarda il «manifesto», c’è un’introduzione alla lista qui.
La data di modifica a cui lei si riferisce concerne appunto questo breve testo introduttivo. In calce alla lista, può vedere «Ultima modifica effettuata in data 07/04/2010, alle ore 11:31 BST.».
Grazie per il suo impegno nel divulgare il nostro sito!
P.S. Ho modificato il colore del suo messaggio, che contrastava con le nostre consuetudini: si scrive normalmente in nero, con occasionali colori (specie il blu) per le citazioni o le messe in evidenza.

Per quanto riguarda il «manifesto», c’è un’introduzione alla lista qui.
La data di modifica a cui lei si riferisce concerne appunto questo breve testo introduttivo. In calce alla lista, può vedere «Ultima modifica effettuata in data 07/04/2010, alle ore 11:31 BST.».
Grazie per il suo impegno nel divulgare il nostro sito!

P.S. Ho modificato il colore del suo messaggio, che contrastava con le nostre consuetudini: si scrive normalmente in nero, con occasionali colori (specie il blu) per le citazioni o le messe in evidenza.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Credo che un vero e proprio manifesto non sia possibile proprio perché questo è un forum, quindi uno spazio frequentato da persone con idee diverse, e lo stesso vale per chi ha collaborato alla stesura della lista, che infatti «ha carattere informativo, non certo "normativo"».
Servirebbe piú che altro una guida alla lettura della lista stessa, soprattutto per evitare il rischio (spesso paventato) che le proposte piú "coraggiose" allontanino i lettori meno ben disposti anche dalle proposte piú facilmente accettate, o viceversa che lettori entusiasti adottino anche le proposte piú "difficili" in contesti magari non adeguati.
Servirebbe piú che altro una guida alla lettura della lista stessa, soprattutto per evitare il rischio (spesso paventato) che le proposte piú "coraggiose" allontanino i lettori meno ben disposti anche dalle proposte piú facilmente accettate, o viceversa che lettori entusiasti adottino anche le proposte piú "difficili" in contesti magari non adeguati.
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