«Sia Maria che noi stessi non godiamo di luce propria».
Quel "propria" riferito a due soggetti, di cui il secondo è una prima persona plurale, stona alquanto. Non sarebbe invece giusto - e obbligatorio - "nostra"?
L’espressione è «di luce propria», e propria è riferito a luce. Cosí diremmo anche Le stelle brillano di luce propria e non di luce loro.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Marco1971 ha scritto:L’espressione è «di luce propria», e propria è riferito a luce. Cosí diremmo anche Le stelle brillano di luce propria e non di luce loro.
No, Marco, non capisco. Non comprendo il "riferimento" di cui parla (se non per il fatto che l'oggetto del possesso - la luce - è femminile e singolare). Io sono perplesso riguardo all'uso dell'aggettivo "propria", che secondo le regole dovrebbe «sostituire l'aggettivo possessivo di III e VI persona, a condizione che si riferisca al soggetto della frase» (Serianni, VII, 104, 269). I soggetti qui sono due: "Maria" (che non vive di luce "sua", o "propria") e "noi" (che non viviamo di luce "nostra": qui "propria" non si può usare!).
I soggetti sono due, per l'appunto, e nessuno dei due vive di luce "propria".
Giovanni ha detto a Marco che non vive di luce propria (propria si riferisce al soggetto Giovanni); Giovanni ha detto a Marco che non vive di luce sua (sua si riferisce a Marco). Spero di essere stato d'aiuto...
Ultima modifica di Fausto Raso in data mar, 18 mag 2010 13:15, modificato 1 volta in totale.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi) «Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Fausto Raso ha scritto:I soggetti sono due, per l'appunto, e nessuno dei due vive di luce "propria".
Giovanni ha detto a Marco che non vive di luce propria (propria si riferisce al soggetto Giovanni); Giovanni ha detto a Marco che non vive di luce sua (sua si riferisce a Marco). Spero di essere stato d'aiuto...
Leggo, dopo la modifica, l'aggiunta, che comunque non mi convince. Non me la sentirei mai di scrivere: «Né io né Giovanni viviamo di luce propria», perché quel soggetto in prima persona fa "saltare il sistema". Scriverei: «Né io né Giovanni viviamo di luce nostra». Così come scriverei, per tornare alla proposizione in oggetto: «Sia Maria che noi stessi non godiamo di luce nostra».
Da ignorante dico la mia. Per me "propria" non va considerato in questo caso un aggettivo possessivo , poiché svolge un vero e proprio ruolo da aggettivo qualificativo: potrebbe essere sostituita da "diretta" o "originale". La locuzione "luce propria" - in contrapposizione a "luce riflessa" -, infatti, indica un particolare tipo di luce emessa dai corpi celesti, e che talvolta viene usata in senso figurato.
PersOnLine ha scritto:Da ignorante dico la mia. Per me "propria" non va considerato in questo caso un aggettivo possessivo , poiché svolge un vero e proprio ruolo da aggettivo qualificativo: potrebbe essere sostituita da "diretta" o "originale". La locuzione "luce propria" - in contrapposizione a "luce riflessa" -, infatti, indica un particolare tipo di luce emessa dai corpi celesti, e che talvolta viene usata in senso figurato.
Anch'io, personalmente, propendo per considerare «di luce propria» un'espressione cristallizzata, mutuata dal linguaggio scientifico, che si contrappone, come ha detto lei, PersOnLine, alla locuzione «di luce riflessa». Perciò, direi piuttosto che stona concordarla con il soggetto.
Capisco ciò che la confonde, caro Bartolo: lei pensa al valore possessivo di ‘proprio’, che qui non c’entra perché siamo nell’accezione 3 del Battaglia (ed ecco perché parlavo di riferimento a ‘luce’ e non a ‘noi’):
Proprio 3. Che indica una qualità specifica o ne deriva; che non dipende da azioni o influenze esterne; intrinseco. [...]
– Luce propria: emessa da un corpo luminoso, e in partic. da un astro; non riflessa.
È come dire «Noi (non) brilliamo di luce specifica/intrinseca». Si può coniugare a tutte le persone: io brillo di luce propria, tu brilli di luce propria, egli/ella brilla di luce propria, noi brilliamo di luce propria, voi brillate di luce propria, essi brillano di luce propria.
P.S. PersOnLine e Ferdinando mi hanno preceduto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.