la lettera J
Moderatore: Cruscanti
la lettera J
Salve a tutti, volevo sapere se commetto errore nell'utilizzare la lettera J tra due vocali (giojelleria, Savoja, bujo...). Ultimamente mi accorgo di trovare questa forma di scrittura in molti testi oppure in insegne di negozî e volevo avere informazioni. Grazie.
Sí e no: l’ortografia è una convenzione suscettibile di mutamenti nel tempo. Una volta la norma permetteva di scrivere jeri, fiorajo e simili; oggi, nell’uso formale, sarebbe escluso (mentre rimarrebbe, in scritti personali o d’autore, un semplice vezzo di dubbia utilità).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Ferdinand Bardamu
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Apro una piccola parentesi a proposito della denominazione di questa lettera. Il mio codice fiscale la contiene, cosí io mi diverto (si fa per dire) a notare che quasi tutti gli impiegati la conoscono solo nella versione inglese. Infatti, o s'ingamberano e scrivono una i greca o non capiscono e chiedono «intende jay?». Certo, non è un segno che rientra nel moderno alfabeto italiano, ma per pronunciarla è ridicolo servirsi di un'altra lingua.
Re: la lettera J
Ma non l’aveva già chiesto qui? (Peraltro con le stesse parole: «vorrei dunque sapere se commetto un errore nell'usare parole scritte come segue: ajuto - gioja».)thomasmaj ha scritto:volevo sapere se commetto errore nell'utilizzare la lettera J tra due vocali (giojelleria, Savoja, bujo...).

V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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