dubbio locuzioni,aiuto!!
Moderatore: Cruscanti
dubbio locuzioni,aiuto!!
Salve a tutti. Ho un dubbio che riguarda le locuzioni : ho capito che sono un gruppo di parole in rapporto grammaticale fra loro ma mi sfugge qualcosa; in parole povere sono gli eventuali esempi fraseologici contenuti nei vocabolari in seguito alla spiegazione di un vocabolo? Grazie a tutti
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- Interventi: 1725
- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Benvenuto fra noi
Gentile uto86, le copincollo ciò che riporta il vocabolario Gabrielli in rete:
locuzione
[lo-cu-zió-ne]
s.f. (pl. -ni)
1 LING Gruppo di due o più parole avente un proprio significato e una propria autonomia lessicale
‖ Locuzioni aggettivali, formate da aggettivi o aventi funzioni di aggettivo
‖ Locuzioni avverbiali, invariabili, formate da preposizioni unite ad avverbi o sostantivi o aggettivi
‖ Locuzioni prepositive, formate da più preposizioni e in funzione di preposizione
2 estens. Frase idiomatica, modo di dire
3 non com. Loquela, favella
------------
Credo che uto86, firmandosi Giovanni, abbia posto il medesimo quesito alla rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete...
http://linguista.blogautore.repubblica. ... /#comments

Gentile uto86, le copincollo ciò che riporta il vocabolario Gabrielli in rete:
locuzione
[lo-cu-zió-ne]
s.f. (pl. -ni)
1 LING Gruppo di due o più parole avente un proprio significato e una propria autonomia lessicale
‖ Locuzioni aggettivali, formate da aggettivi o aventi funzioni di aggettivo
‖ Locuzioni avverbiali, invariabili, formate da preposizioni unite ad avverbi o sostantivi o aggettivi
‖ Locuzioni prepositive, formate da più preposizioni e in funzione di preposizione
2 estens. Frase idiomatica, modo di dire
3 non com. Loquela, favella
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Credo che uto86, firmandosi Giovanni, abbia posto il medesimo quesito alla rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete...
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«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Pregherei gli utenti di consultare un vocabolario prima di porre domande: la trattazione del Treccani, per esempio, è esemplare:
locuzione 2 a. In linguistica, gruppo di parole (che non raggiunge la completezza formale e significativa della frase) in rapporto grammaticale fra loro (come per così dire, da capo a piedi, ecc.), o soltanto giustapposte (come ubriaco fradicio, verde bottiglia), che ha una propria autonomia in seno al lessico allo stesso modo delle parole singole. Quando la locuzione è invariabile nei suoi elementi, si può giungere spesso all’unità grafica (in quanto che o inquantoché; capo d’anno e più com. capodanno, ecc.). Secondo la funzione che compiono, si distinguono nella grammatica tradizionale: locuzioni avverbiali (di proposito, alla svelta, a mano a mano, a quattr’occhi, in un batter d’occhio, ecc.); aggettivali (pieno zeppo, stanco morto, un uomo all’antica, amici per la pelle, duello all’ultimo sangue, ecc.); prepositive (invece di, in quanto a, di qua da, di là da, ecc.); congiuntive (per quanto, al fine di, così che o cosicché, nel caso che, ecc.); verbali (andar su, andar giù, venire dietro, mettere insieme, ecc.); sostantivali (macchina da scrivere, biglietto da visita, ecc.); esclamative (mamma mia!).
locuzione 2 a. In linguistica, gruppo di parole (che non raggiunge la completezza formale e significativa della frase) in rapporto grammaticale fra loro (come per così dire, da capo a piedi, ecc.), o soltanto giustapposte (come ubriaco fradicio, verde bottiglia), che ha una propria autonomia in seno al lessico allo stesso modo delle parole singole. Quando la locuzione è invariabile nei suoi elementi, si può giungere spesso all’unità grafica (in quanto che o inquantoché; capo d’anno e più com. capodanno, ecc.). Secondo la funzione che compiono, si distinguono nella grammatica tradizionale: locuzioni avverbiali (di proposito, alla svelta, a mano a mano, a quattr’occhi, in un batter d’occhio, ecc.); aggettivali (pieno zeppo, stanco morto, un uomo all’antica, amici per la pelle, duello all’ultimo sangue, ecc.); prepositive (invece di, in quanto a, di qua da, di là da, ecc.); congiuntive (per quanto, al fine di, così che o cosicché, nel caso che, ecc.); verbali (andar su, andar giù, venire dietro, mettere insieme, ecc.); sostantivali (macchina da scrivere, biglietto da visita, ecc.); esclamative (mamma mia!).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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