animico
Moderatore: Cruscanti
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animico
Che voi sappiate, esiste nella lingua italiana l'equivalente dell'aggettivo spagnolo "anímico", che indica "proprio dell'anima" (come potrebbe esistere nel caso, ad esempio, delle espressioni "entità/forze anìmiche")?
Non sarebbe male se rimanesse tale -ma senza accento- anche nella nosta lingua: "animico", dunque.
Non sarebbe male se rimanesse tale -ma senza accento- anche nella nosta lingua: "animico", dunque.
Re: animico
Teoricamente, avremmo già l’aggettivo animale (marcato «letterario»):
Treccani, [url=http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Vocabolario_online/A/VIT_III_A_005788.xml][i]s.v.[/i][/url], ha scritto:animale¹ agg. [dal lat. animalis «che dà vita, animato», der. di anĭma «anima»]. – 1. letter. Dell’anima, pertinente all’anima: facoltà animali; la dottrina cartesiana degli spiriti animali.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Epperò, certe architetture filosofiche e teologiche tengono ben distinti anima e spirito, sicché l’aggettivo derivato si rende necessario per ambedue. In proposito riporto, per curiosità, le considerazioni dell’ormai vecchiotto (ma per certi versi ancora insostituibile) Nuovo dizionario dei sinonimi del Tommaseo:Luca86 ha scritto:Ci sarebbe spirituale…
L’anima umana è spirito. Si disputa se l’anima delle bestie sia spirito. C’è degli spiriti che non son anime: gli angeli, Dio.
Spirito e anima, hanno altro senso. Spirito, la facoltà di pensare; anima, di sentire: in quello le cognizioni; in questa gli affetti. Anima agitata da passione; spirito agitato da diversi pensieri e dubbii. L’anima può essere turbata dal dolore, e lo spirito conservare serenità, se non pace. Può essere turbato lo spirito da pensieri intensi; e l’anima, quasi tranquilla. Anima ferma; spirito sereno: ecco le condizioni a ben condurre la vita. […]
Un antico ce n’offre la differenza così: « Anima ipsa vita est hominis, præstans sensum motumque corporis: spiritus autem ipsius animæ est quædam vis et potentia rationalis, per quam lege naturæ præstare videtur cæteris pecoribus. Omnis anima spiritus esse potest, non tamen omnis spiritus anima. Nam ipse Deus spritus est, et tamen anima non est. »
…il passo sarebbe dell’Isidoro delle Differentiæ [2, XXX, 98–99].
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Re: animico
Certo, è anche vero che, giusto per fare un po’ di onomaturgia [senza pretese], si potrebbe coniare anímeo —con suffisso denominale -eo— in analogia con corporeo. (Ma forse una suffissazione diversa implicherebbe una diversa sfumatura di significato.)
P.S. Ringrazio Marco per avermi offerto lo spunto in una conversazione privata —onore al merito.
P.S. Ringrazio Marco per avermi offerto lo spunto in una conversazione privata —onore al merito.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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Caro Decimo, anìmeo è davvero un bel conio onomaturgico: assolutamente da proporre.
Pur da non strettamente letterato, io la sfumatura semantica che avverto in tale aggettivo è "proprio dell'anima in quanto insito in essa" o "di anima" in senso concreto (ossia vi ravvedo una sorta di genitivo soggettivo: del tipo "purezza/bontà anìmea" [dell'anima]; o di sostanzialità: come in "entità/forze anìmee [costituite da anima]); mentre l'aggettivo anìmico lo sento foriero di una pregnanza maggiormente oggettiva (come nel caso delle "credenze/superstizioni anìmiche" [che si hanno nei confronti dell'anima]).
Pur da non strettamente letterato, io la sfumatura semantica che avverto in tale aggettivo è "proprio dell'anima in quanto insito in essa" o "di anima" in senso concreto (ossia vi ravvedo una sorta di genitivo soggettivo: del tipo "purezza/bontà anìmea" [dell'anima]; o di sostanzialità: come in "entità/forze anìmee [costituite da anima]); mentre l'aggettivo anìmico lo sento foriero di una pregnanza maggiormente oggettiva (come nel caso delle "credenze/superstizioni anìmiche" [che si hanno nei confronti dell'anima]).
Sí, rispettando la definizione del suffisso -eo, animeo varrebbe «della [stessa] natura dell’anima» (e.g., «purezza animea»; v. aureo, etereo, ecc.), mentre animico «relativo all’anima, proprio dell’anima» (e.g., «complesso animico»), secondo un uso già largamente attestato (ma i lessicografi attingono solo dai quotidiani?).
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