Errori di ortografia ad alto livello
Moderatore: Cruscanti
Errori di ortografia ad alto livello
Un saluto a tutti i frequentatori, e in particolar modo ai signori Infarinato e Marco, amministratori del sito più interessante presente in rete.
Mi scuso sia per la precaria frequentazione, sia per il non eccelso livello della mia domanda. Riguardo il primo aspetto, purtroppo, la soggezione che mi attanaglia ogni volta che mi accingo a proporre qualcosa ha il sopravvento. La consapevolezza di una cultura personale e una capacità compositiva di basso profilo mi frena ogni buona intenzione!
La domanda è questa: secondo voi, come è possibile che vi siano grossolani errori di ortografia in posti o luoghi "insospettabili"?
Mi spiego. Da un po' di tempo, guardandomi intorno, mi capita di leggere strafalcioni grammaticali nei posti più incredibili.
Qualche esempio: Mississipi [il fiume] scritto su un adesivo; un'asso, scritto su un volantino pubblicitario; le camice, su un manifesto con tanto di patrocinio del comune di Assisi e della Regione Umbria; via pò (minuscolo e soprattutto con la o accentata, su un cartello di toponomastica stradale, in una zona in cui i nomi delle strade sono fiumi.
Se andiamo ad approfondire quest'ultimo caso, pensiamo solo che tale strafalcione ortografico passa attraverso non pochi occhi e non poche teste. Da colui che ha avuto l'idea, agli operai che lo installano. In mezzo, consiglieri comunali, assessore, tipografia ecc.
Come si spiega, secondo voi, tutto ciò?
Grazie per l'attenzione.
gruista
Mi scuso sia per la precaria frequentazione, sia per il non eccelso livello della mia domanda. Riguardo il primo aspetto, purtroppo, la soggezione che mi attanaglia ogni volta che mi accingo a proporre qualcosa ha il sopravvento. La consapevolezza di una cultura personale e una capacità compositiva di basso profilo mi frena ogni buona intenzione!
La domanda è questa: secondo voi, come è possibile che vi siano grossolani errori di ortografia in posti o luoghi "insospettabili"?
Mi spiego. Da un po' di tempo, guardandomi intorno, mi capita di leggere strafalcioni grammaticali nei posti più incredibili.
Qualche esempio: Mississipi [il fiume] scritto su un adesivo; un'asso, scritto su un volantino pubblicitario; le camice, su un manifesto con tanto di patrocinio del comune di Assisi e della Regione Umbria; via pò (minuscolo e soprattutto con la o accentata, su un cartello di toponomastica stradale, in una zona in cui i nomi delle strade sono fiumi.
Se andiamo ad approfondire quest'ultimo caso, pensiamo solo che tale strafalcione ortografico passa attraverso non pochi occhi e non poche teste. Da colui che ha avuto l'idea, agli operai che lo installano. In mezzo, consiglieri comunali, assessore, tipografia ecc.
Come si spiega, secondo voi, tutto ciò?
Grazie per l'attenzione.
gruista
La ringrazio, caro Gruista, per la sua considerazione. 
Come si spiegano questi errori? Per me è semplice:
1) docenti impreparati;
2) imperizia nel consultare i dizionari;
3) pressappochismo innato.
E i linguisti stessi commettono errori, e non di rado.
P.S.: mi permetto di segnalare quest’errore (diffusissimo anche presso persone di presunta alta cultura): Riguardo il primo aspetto... > Riguardo al primo aspetto... (riguardo si costruisce con ‘a’, sempre.)

Come si spiegano questi errori? Per me è semplice:
1) docenti impreparati;
2) imperizia nel consultare i dizionari;
3) pressappochismo innato.
E i linguisti stessi commettono errori, e non di rado.
P.S.: mi permetto di segnalare quest’errore (diffusissimo anche presso persone di presunta alta cultura): Riguardo il primo aspetto... > Riguardo al primo aspetto... (riguardo si costruisce con ‘a’, sempre.)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
La ringrazio del suo intervento. Per quanto riguarda il perché di una caduta così in basso della grammatica di "buon livello", anch'io la penso allo stesso modo.
Ci sarebbe da dibattere i motivi che hanno determinato tutto ciò, ma si andrebbe per le lunghe e probabilmente non è questa la sede adatta. Andremmo a cadere in questioni filo culturali, sociali/sociologiche e culturali. Triste, però, il doverne comunque prendere atto.
Si andrebbe addirittura a porre una seconda questione, conseguenza della prima: come porvi rimedio?
Circa la sua correzione, gentile signor Marco, posso dire che la seguo dai tempi in cui, incuriosito ed estasiato, ammiravo l'autorevolezza dei suoi interventi -sempre precisi, puntuali ed esaurienti- nel foro dell'Accademia della Crusca.
Qualunque correzione da parte sua nei miei confronti, sarà da me sempre considerata motivo e occasione di arricchimento grammaticale e culturale!
La saluto cordialmente.
gruista
Ci sarebbe da dibattere i motivi che hanno determinato tutto ciò, ma si andrebbe per le lunghe e probabilmente non è questa la sede adatta. Andremmo a cadere in questioni filo culturali, sociali/sociologiche e culturali. Triste, però, il doverne comunque prendere atto.
Si andrebbe addirittura a porre una seconda questione, conseguenza della prima: come porvi rimedio?
Circa la sua correzione, gentile signor Marco, posso dire che la seguo dai tempi in cui, incuriosito ed estasiato, ammiravo l'autorevolezza dei suoi interventi -sempre precisi, puntuali ed esaurienti- nel foro dell'Accademia della Crusca.
Qualunque correzione da parte sua nei miei confronti, sarà da me sempre considerata motivo e occasione di arricchimento grammaticale e culturale!
La saluto cordialmente.
gruista
La ringrazio di cuore per le sue gentilissime parole. 
Quanto al rimedio, può leggere qui l’impegno dell’Accademia della Crusca. Speriamo bene...

Quanto al rimedio, può leggere qui l’impegno dell’Accademia della Crusca. Speriamo bene...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Per i casi da lei riportati, direi che anzitutto si potrebbe segnalare l’errore agli uffici competenti. Condividere l’indignazione con altri cultori della lingua sicuramente non basta, né tanto meno l’attesa messianica dell’intervento della Crusca.gruista ha scritto:come porvi rimedio?
C’è poi da dire che alcuni degli strafalcioni ortografici da lei presentatici non sono motivo di allarme: la scrizione Mississipi, per esempio, corrisponde alla pronuncia piú diffusa del fiume americano; e il plurale camice, per di piú suffragato dai puristi che sostenevano la norma etimologica, è ancora accettabile, come leggiamo sub voce nel DOP, massima autorità su ortografia e pronuncia.
Infine, nessuno è infallibile: bisogna maturare un buon margine di tolleranza. Ma se certi refusi proprio infastidiscono, perché permanenti, come in segnali stradali o in insegne di negozi, si provi a denunciarli a chi di dovere (al Comune, al titolare, ecc.), e chissà che non se ne ottenga un riscontro favorevole e riconoscente.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Spero non dispiaccia allora neanche la mia, che cercherò di spiegare in parole poveregruista ha scritto:Qualunque correzione da parte sua nei miei confronti, sarà da me sempre considerata motivo e occasione di arricchimento grammaticale e culturale!

Non è consentito separare il soggetto dal predicato con una virgola, a meno che non vi sia una proposizione/frase tra i due elementi del discorso.
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